Politiche della casa, soluzioni innovative rivolte al futuro

Di cosa hanno bisogno le famiglie per quanto riguarda le politiche per la casa? A questa domanda cerca di rispondere la Consulta per la famiglia, con un approfondito «documento di posizionamento» presentato stamani, primo giugno, a Palazzo Widmann dall’assessora Waltraud Deeg, presidente della Consulta: «Il mercato del lavoro cambia e spesso è richiesta flessibilità. Anche per questo l’affitto deve essere maggiormente tematizzato», ha affermato Deeg.

Quasi il 70% della popolazione locale vive in una casa di proprietà, una percentuale di vertice in Europa. Meno di un quarto dei cittadini è in affitto. «Purtroppo anche nel costo degli affitti siamo tra i primi in Europa, mentre gli stipendi in proporzione sono troppo bassi e vanno incrementati per non ricorrere ovunque al sostegno pubblico», ha osservato l’assessora. Concetti ribaditi da Olav Lutz, rappresentante della Federazione delle associazioni giovanili nella Consulta: «L’affitto deve diventare un’opzione accessibile, oggi la differenza con l’acquisto è molto ridotta». Assieme a Helga Mutschlechner Holzer (KVW), Roberto Pompermaier (VKE) e Angelika Mitterrutzner (Katholischer Familienverband) ha presentato in dettaglio la posizione sulle future politiche della casa in Alto Adige.

Fabbisogno effettivo, modelli abitativi

Nelle ultime settimane la Consulta ha elaborato un documento suddiviso in 7 punti, che a loro volta contengono una moltitudine di proposte operative. Per l’organismo consultivo è prima di tutto necessario rilevare, coinvolgendo direttamente i Comuni, l’effettivo fabbisogno di alloggi in affitto e in proprietà, esaminando non solo le classiche soluzioni abitative dell’affitto o dell’alloggio di proprietà, ma anche quelle alternative (case della gioventù, cohousing, case multigenerazionali).

Graduatorie separate per i giovani

Per avere un maggior numero di case sul mercato e ad affitti accessibili, viene suggerito seguire il modello della regione austriaca del Vorarlberg, che prevede un fondo di garanzia che protegge locatore, ma anche locatario, e di istituire graduatorie IPES separate per i giovani. Nuovi progetti di edilizia abitativa devono poter pianificare la presenza di sufficienti parchi giochi e spazi per la famiglia, e nei Comuni andrebbero predisposti dei bandi sui terreni economicamente più vantaggiosi sul mercato.  La Consulta chiede poi un coinvolgimento della popolazione, in particolare giovani e giovani famiglie, nella stesura di programmi di sviluppo e di attuazione, e l’inserimento di un proprio membro nelle commissioni urbanistiche. Una serie di proposte riguardano, infine, idee per una valutazione più equa della situazione economica delle famiglie, specie delle giovani coppie, in materia di contributi per l’edilizia abitativa.

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