Performance imprenditoriali, Bolzano al vertice della classifica nazionale

Misurare il fermento imprenditoriale di un territorio, valutando performance imprenditoriali, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e sviluppo delle competenze. Un modo nuovo per raccontare quali territori (il riferimento è il livello provinciale) siano stati capaci negli ultimi anni di creare l’ecosistema ideale per stimolare la competitività e le prospettive di crescita delle proprie imprese.  Questi, in sintesi, gli obiettivi dell’Indice del Fermento Imprenditoriale elaborato dall’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo, che ha illustrato il ranking delle 50 province italiane più “in fermento”.

“Questo strumento innovativo – spiega Fernando Alberti, Direttore dell’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness – nasce dalla necessità di mappare le caratteristiche peculiari di ciascun territorio italiano in termini di capacità di innovare, dinamicità, e attrattività per talenti e aziende. Non si tratta di una fotografia statica, ma di un’analisi che vuole esprimere quanto le situazioni possano evolvere nel tempo e quanto la competitività non sia un fatto immutabile”.

L’Indice del Fermento Imprenditoriale vuole offrire una mappa degli ecosistemi imprenditoriali italiani più dinamici e di maggior successo. Si rivolge in tal senso a imprenditori, startupper, policy maker, e più in generale a tutti gli attori degli ecosistemi (come agenzie di sviluppo, analisti e consulenti), a supporto dei loro processi decisionali, strategici e di investimento nei diversi territori.

“Il nuovo Indice si basa sulla combinazione di 20 indicatori appositamente selezionati – continua Alberti – e ci permette di rilevare le province che stanno supportando maggiormente la nascita di startup innovative e la crescita delle proprie aziende. A ciascuna dimensione analizzata (performance imprenditoriali, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e sviluppo delle competenze) è stato assegnato un punteggio da 0 a 100”.

Performance imprenditoriali a Bolzano

Se il primo posto in classifica è andato a Milano, seguita sul podio da Roma e Bologna, al 9° posto troviamo Bolzano, che registra un punteggio di 88 per le performance imprenditoriali, il più alto della classifica (Milano si ferma a 86). 39 il punteggio assegnato al tessuto industriale, 6 allo sviluppo finanziario, 15 all’innovazione e 57 allo sviluppo delle competenze). Bolzano, nonostante vanti tra le sue principali specializzazioni produttive settori tradizionali come turismo e ospitalità, energia elettrica e prodotti in legno, si dimostra essere uno degli ecosistemi a maggiore espansione e ad alto potenziale d’Italia grazie all’ottimo lavoro di sensibilizzazione e di formazione svolto   dalle istituzioni locali negli ultimi anni.

Realtà particolarmente degna di nota è il parco scientifico tecnologico NOI Techpark Alto Adige, dedicato allo sviluppo di nuove imprese innovative in cinque settori: ambiente, cibo, area alpina, industria dell’automobile e automazione. Un investimento di 120 milioni di euro per trasformare un’ex acciaieria in un polo dell’innovazione che ospita 500 innovatori e ricercatori ed una trentina di startup. Numerosi anche i giovani imprenditori che si concentrano su come valorizzare e preservare l’ambiente circostante. Tra queste realtà c’è ad esempio, Micro4Food, spin-off dell’Università di Bolzano che studia i processi biotecnologici di produzione degli alimenti per sviluppare cibi funzionali e sicuri. Sempre all’interno di Noi Techpark, si è insediata anche Eurac, startup che sta ultimando la costruzione di terraXcube, una camera da 360 metri cubi capace di simulare condizioni climatiche estreme. Vivace anche il panorama degli eventi come D2T Start Cup, organizzato dal Distretto Tecnologico Trentino, e la Startup Weekend. Notevole anche il contributo, nella promozione del tema imprenditoriale da  parte delle testate giornalistiche.

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