Olimpiadi 2026, Torino si sfila: al Cio candidatura Milano-Cortina

«Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto». Col sapore antico dell’omonimo Regno, che un po’ tutti hanno studiato sui libri di storia. Si cerca di sdrammatizzare: le parole «congiunte» di Attilio Fontana e Luca Zaia, governatori di Lombardia e Veneto, giungono pochi minuti dopo l’ammissione di Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario di Stato, che in Senato aveva detto: «La candidatura a tre è morta, non ha il sostegno del Governo».

Soprassedendo le beghe politiche che stanno dietro a questa scelta, così al Cio di Losanna il 19 settembre si salirà con il piano B, avallato dal Coni: Milano-Cortina, con l’Alto Adige che rimane quindi in pista.  Anzi, potrebbe recuperare qualche disciplina lasciata per strada da Torino. Ma è ancora presto per dirlo. Tornando a Zaia e Fontana, ecco il resto della loro dichiarazione. «Il tempo della tattica è terminato. L’occasione è troppo importante per lasciarsela sfuggire, quindi ribadiamo ancora una volta in maniera inequivocabile che Regione Veneto e Regione Lombardia hanno come unico traguardo quello di portare in Italia le Olimpiadi invernali del 2026». «La Lombardia, con Milano e la Valtellina, e il Veneto, con Cortina, sono pronti a unire le forze e fare squadra per garantire all’Italia una candidatura qualificata. Il binomio delle due regioni che, di fatto, sono il motore trainante dell’intero Paese è la garanzia più importante per centrare l’obiettivo, potendo contare sul prestigio internazionale di Milano e sull’unicità di Cortina».

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