Lavoro: crolla l'occupazione dipendente, ma aumenta la capacità di arrivare a fine mese

I dati occupazionali riferiti ai tre mesi compresi tra luglio e settembre 2020 evidenziano un aumento dell’occupazione rispetto al trimestre precedente (+12,4%), con cui si era raggiunto, per effetto del coronavirus, il punto minimo sul mercato del lavoro, manifestando un segnale di ripresa economica. Nonostante ciò nel 3° trimestre 2020 l’occupazione dipendente in Alto Adige risulta in diminuzione del -2,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Dai dati emerge che le principali vittime della crisi del coronavirus sono gli occupati a tempo determinato, il cui numero, rispetto a 12 mesi prima, è diminuito del -11,3%. Ciò è dovuto soprattutto alla mancata riassunzione di forze di lavoro stagionali. Al contrario, invece, si è assistito ad un leggero aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, e precisamente del +1,4%. Complice il Decreto Cura Italia che prevede il blocco ai licenziamenti, recentemente prorogato fino al 31 marzo 2021. Un dato significativo, a dimostrazione della crisi a cui stiamo assistendo, è quello relativo alle ore autorizzate di cassa integrazione, le quali, rispetto all’anno scorso, sono incrementate del fattore 10.

 

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Clima di fiducia fortemente ridimensionato

A causa degli eventi legati al coronavirus, a partire dalla prima metà del mese di marzo, le aspettative dei lavoratori dipendenti hanno subito un generale peggioramento, caratterizzate da diverse intensità a seconda dei settori coinvolti. L’indagine autunnale del Barometro IPL registra un decremento delle aspettative per l’andamento dell’economia altoatesina nei prossimi 12 mesi in tutti i 7 settori e in particolare nei settori edilizio (-31 punti indice rispetto a 12 mesi prima), alberghiero e ristorazione (-23), commercio (-22) manifatturiero (-18), servizi privati (-18).

Aumenta la capacità di far quadrare i conti a fine mese

L’indicatore che maggiormente sorprende, in questo difficile periodo, è quello relativo al giudizio dei lavoratori dipendenti riguardo la possibilità di arrivare a fine mese con il proprio stipendio. In tutti i settori tale capacità è descritta in aumento. Le possibilità di consumo e le opportunità di svolgere attività ricreative si sono significativamente ridotte e di conseguenza si tende a risparmiare di più. È necessario, però, prestare attenzione – avverte l’IPL – e considerare la società nel suo insieme. “Nella nostra indagine vengono intervistate solo persone che hanno un rapporto di lavoro dipendente in essere. Essa non include quindi chi, allo scadere del contratto di lavoro, non è più stato assunto o chi si apprestava ad entrare nel mercato del lavoro”, afferma il Direttore dell’IPL Stefan Perini.

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