Nuove aziende in Alto Adige, natalità più bassa d'Italia

Nuove aziende in Alto Adige? Sembra quasi essere un ossimoro. E lo conferma lo studio dell’Ire (Istituto di Ricerca Economica) della Camera di Commercio di Bolzano: 5 nuove costituzioni ogni 100 imprese operative, una media che mette l’Alto Adige all’ultimo posto fra le province italiane. E se in Alto Adige il tasso di natalità delle imprese è il più basso d’Italia,  almeno quelle che nascono hanno una discreta riuscita: le imprese di nuova costituzione che sopravvivono i primi cinque anni sono più della metà (54 percento). Si tratta di un’incidenza ben maggiore che non nel resto d’Italia (50 percento) e d’Europa (46 percento). Inoltre, sono importanti tutte le forme di dinamica imprenditoriale. Accanto alle nuove creazioni d’impresa svolgono un ruolo di primo piano le successioni aziendali. Per entrambe è fondamentale garantire la capacità di sopravvivenza attraverso consulenza mirata e qualificazione.

Nuove aziende in Alto Adige, i dati

Le creazioni e le successioni d’impresa rappresentano le espressioni principali del dinamismo imprenditoriale. Delle 2.167 nuove iscrizioni attive di imprese non agricole nel Registro delle imprese della Camera di commercio di Bolzano contate nel 2012, 1.278 riguardano nuove costituzioni, mentre 360 si riferiscono a successioni aziendali. Le altre iscrizioni, invece, hanno ad oggetto joint ventures o fusioni nonché altri avvenimenti, tra cui le variazioni della forma giuridica di imprese già esistenti. Le successioni si suddividono in parti pressoché uguali tra successioni interne alla famiglia, cioè trasferimenti della titolarità dell’impresa tra parenti (163), e successioni esterne alla famiglia (197). Le nuove costituzioni e le successioni presentano alcune caratteristiche in comune, ma anche molte differenze. Ad esempio, le nuove imprese si incontrano con frequenza di gran lunga maggiore nel settore dei servizi e del commercio, mentre due terzi delle successioni si svolgono nell’industria alberghiera.

Come nascono le nuove aziende in Alto Adige

Le nuove costituzioni in genere partono piccole, molte volte in forma di attività secondaria. Nel caso delle successioni, invece, si tratta di portare avanti imprese già esistenti e, di riflesso, più grandi. Se solo un’azienda di nuova costituzione su cinque è gestita da una maggioranza femminile, considerando le successioni il peso delle aziende in mano alle donne aumenta al 40 percento. Si rileva, inoltre, che un quarto di tutte le imprese di nuova costituzione o interessate da una successione esterna alla famiglia sono gestite da una maggioranza composta da imprenditori e imprenditrici nati all’estero. Nel caso delle successioni interne alla famiglia, invece, questa quota è pari solo al due percento. Per la grande maggioranza dei successori interni alla famiglia (65 percento) il motivo principale che spinge a mettersi in proprio è la conservazione della tradizione di famiglia. Il fatto che le attitudini e gli interessi personali passino in parte in secondo piano non può che essere giudicato negativamente. Preoccupa anche che una quota relativamente consistente di nuovi fondatori e di successori esterni alla famiglia (15 percento) abbia scelto l’attività autonoma soltanto per ovviare ad una incombente disoccupazione.

Un aspetto che incide notevolmente sulla riuscita o meno dell’avvio di un’attività in proprio è quello del finanziamento. Sia le imprese di nuova costituzione, sia quelle oggetto di successione si finanziano prevalentemente con mezzi propri. Sono relativamente pochi, invece, i creatori e successori d’impresa che finanziano il loro progetto mediante il credito bancario. In termini assoluti, il fabbisogno finanziario raggiunge i valori più elevati tra coloro che rilevano un’impresa all’interno della propria famiglia, ad esempio a causa di una precedente procrastinazione degli investimenti. Le agevolazioni pubbliche rappresentano una fetta importante del finanziamento per la maggior parte dei beneficiari. Sarebbe quindi importante, in occasione delle prime consulenze, affrontare maggiormente la questione della motivazione dei potenziali fondatori e successori e, qualora emergano criticità, richiamare con maggiore incisività i rischi del mettersi in proprio. Inoltre, bisogna rendere più facile l’accesso al credito e continuare a puntare sull’erogazione di agevolazioni pubbliche quale importante tassello del sostegno alle attività economiche. Il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner sottolinea: “Le donne imprenditrici hanno tuttora un peso troppo esiguo nell’economia altoatesina. Soprattutto per quanto riguarda le nuove costituzioni c’è ancora molto terreno da recuperare.”

Ti potrebbe interessare