A NOI Techpark le stelle del food disegnano la cucina del futuro

È un cielo ricco di stelle quello che ha illuminato NOI Techpark in occasione del Premio Internazionale Eckart Witzigmann, storica manifestazione ispirata alla gastronomia responsabile e di qualità che quest’anno si è svolta al parco tecnologico di Bolzano. Una location scelta in quanto riconosciuta a livello internazionale per la capacità di agire come transfer tecnologico scientifico in campo alimentare, mettendo in rete il mondo imprenditoriale, la ricerca, l’università e le aziende locali operanti nel settore food. L’iniziativa nasce dalla visione del cuoco stellato austriaco, Eckart Witzigmann, da sempre impegnato a promuovere un approccio responsabile al mondo della gastronomia e dell’alimentazione, con attenzione all’uso delle risorse e all’equilibrio tra tradizione, creatività e innovazione. Come ricordato da Eckart Witzigmann, infatti, tutti i vincitori portano con le loro esperienze gastronomiche un messaggio importante: la gioia nell’arte culinaria è una base fondamentale per il godimento della vita. Un desiderio sincero di cui chi opera nel settore deve farsi testimone. Per questo gli chef hanno un alto livello di responsabilità. E con loro, tutti gli attori che operano nel settore. Attori che proprio in Alto Adige trovano il luogo ideale per esprimersi.

 

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L’ALTO ADIGE E NOI TECHPARK

Un’agricoltura di qualità unita a esperienze culinarie autentiche hanno fatto dell’Alto Adige e del suo distretto dell’innovazione la location perfetta per ospitare l’ECKART 2020. La gastronomia della provincia unisce infatti elementi alpini e mediterranei che la rendono unica nel suo genere, onorando l’alta qualità dei prodotti locali e promuovendo, grazie a NOI Techpark, il suo sviluppo più innovativo. Il food è infatti uno dei settori su cui il parco tecnologico concentra il suo operato in termini di ricerca, indagando tendenze ed evoluzioni del settore, e studiando per ogni alimento come indirizzarne il processo di trasformazione e innovazione. Inoltre, il Premio, nella sua edizione 2020, la più complicata visti gli effetti nella pandemia Covid-19, è diventato anche simbolo della rinascita sostenibile di un settore – quello agroalimentare – sempre più importante per l’economia dei territori.

Biodiversità, filiera corta, qualità delle produzioni: il comparto alimentare altoatesino persegue questi principi a tutti i livelli, in linea con la politica alimentare comune condivisa anche a Bruxelles dal Comitato delle Regioni europee. L’Alto Adige, come ricordato dal presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, può essere un punto di riferimento in Europa in questo settore e fungere da modello in quanto a sostenibilità alimentare. È quindi un onore per l’Alto Adige ospitare il prestigioso Premio Internazionale Eckart Witzigmann, soprattutto perché condivide con questo territorio visione, metodi e obiettivi.

«Siamo molto felici di aver ospitato l’ECKART 2020. Con i nostri esperti e partner, studiamo quotidianamente l’evoluzione del settore alimentare: intercettiamo le tendenze della cucina contemporanea, impegnandoci per migliorare le caratteristiche funzionali e nutrizionali degli alimenti e per accompagnare le aziende nel processo di sviluppo. Un’attività che facciamo mettendo insieme qualità e regionalità, tradizione e innovazione, certi che una visione responsabile del futuro non possa prescindere da una visione altrettanto responsabile del settore agroalimentare» – ha commentato Ben Schneider, responsabile per Food Technologies di NOI Techpark.

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IL SIMPOSIO

“Nuovi progetti per un nuovo tempo?” è stato il titolo del Simposio che si è tenuto questa mattina nel distretto dell’innovazione altoatesino. Una riflessione ampia sulla gastronomia ai tempi del Coronavirus con tanti esperti intervenuti per valutare le prossime sfide del food, a partire dalla sua accezione tecnico scientifica, analizzata, tra gli altri, dal professor Marco Gobbetti di unibz, al primo posto a livello mondiale nel settore della microbiologia degli alimenti su GoogleScholar, responsabile del laboratorio Micro4Food di NOI Techpark. Suoi alcuni degli studi più avanzati sulla fermentazione e sui suoi effetti sul microbioma umano, studiati anche grazie all’utilizzo di Shime, il simulatore del tratto gastrointestinale umano, l’unico in Italia a disposizione di una struttura pubblica.

«Sostenibilità, qualità e responsabilità nell’alimentazione sono da sempre al centro della mia filosofia. Ma cosa significa tutto questo, concretamente, per ognuno di noi e alla luce della situazione attuale? Con il Simposio, anche quest’anno abbiamo voluto creare una piattaforma con cui ottenere un impatto più ampio e realizzare il nostro obiettivo: creare piatti buoni, preparati con responsabilità, e portarli sulle tavole di tutti noi» – ha sottolineato Eckart Witzigmann, spiegando l’idea alla base del Simposio culinario.

I PREMI

A distinguersi nell’edizione 2020 è stato proprio uno degli chef altoatesini più apprezzati sulla scena internazionale: il tristellato Norbert Niederkofler. Nato a Lutago in valle Aurina e anima del St. Hubertus, nonché ideatore di “Cook the mountain”, approccio culinario volto a preservare l’eredità culturale locale come visione per il futuro, Niederkofler ha ricevuto il premio per una “cucina regionale moderna e innovativa”. Segue infatti la filosofia “no waste”, fortemente ispirata dal desiderio di sviluppare e tramandare alle generazioni successive pratiche di coltivazione sostenibile, capaci di innescare sinergie tra agricoltura, ricerca, storia e cucina.

Con Niederkofler è stata premiata anche Myrtha Zierock, esperta di orticultura. Zierock si è distinta per le tecniche utilizzate nella coltivazione di ortaggi, derivate da un lungo percorso di studi internazionali: prima a Friburgo, poi in Oregon, in Toscana e infine in Quebec. Per la categoria Grande arte culinaria, invece, sono stati premiati gli chef tre stelle Michelin Pierre Gagnaire, tra i più rivoluzionari di Francia, e Johannes Nuding, straordinaria promessa di Mayfair a Londra. Lo chef, scrittore e volto di alcuni dei più famosi show televisivi di cucina, Tim Mälzer, ha invece conquistato il premio Prix d’Exception, il premio per meriti speciali, attribuito fino a oggi solo a S.A.R. Carlo, Principe del Galles. “Gli scapigliati” Max Strohe e Ilona Scholl, volti e cuori dello stellato tulus lotrek, uno dei ristoranti più interessanti sulla scena berlinese, si sono assicurati il premio nella categoria “responsabilità creativa”.

A vincere il premio “alumni” invece è stato Carlo Petrini, presidente di Slow Food e ideatore della prima Università di Scienze Gastronomiche e della rete di Terra Madre. Già insignito del Premio “Campioni della Terra”, la più alta onorificenza al merito ambientale delle Nazioni Unite, Petrini è stato nuovamente onorato da Eckart Witzigmann per il suo impegno persistente e sostenibile. Tutti i premi sono stati consegnati durante la cena di gala tenutasi domenica sera a NOI Techpark.

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