Musei Euregio, nel 2021 focus su trasporti, transito e mobilità

Dall’antica via Claudia Augusta alla Galleria di base del Brennero, i trasporti e la mobilità caratterizzano da sempre l’attuale Euroregione Tirolo – Alto Adige- Trentino. Una rete di scambi e contatti che non è solo commerciale, ma anche culturale. Ad approfondire il tema “Trasporti – Transito – Mobilità”, favorendo la collaborazione tra istituzioni museali delle tre regioni e offrendo al pubblico un ampio programma di mostre, è dedicato l’Anno museale dell’Euregio 2021, che qualche giorno fa ha mosso i primi passi ufficiali con un workshop a Bolzano per i musei aderenti. Sono oltre 20 – su una trentina in tutto – i musei altoatesini coinvolti, buona parte dei quali finanziati dalla Provincia autonoma di Bolzano nell’ambito di uno specifico bando Euregio. “Da inizio 2021, l’Anno dei musei dell’Euregio offrirà a tutti un’occasione unica per scoprire la ricchezza culturale del nostro territorio, la varietà dei musei che lo rappresentano e l’importante storia di relazioni che da sempre caratterizza Alto Adige, Tirolo e Trentino,” spiega il presidente della Provincia di Bolzano e assessore ai musei Arno Kompatscher, “tanto più che il tema della mobilità di persone e di cose, ma anche di idee non è mai stato tanto attuale quanto oggi,” aggiunge.

 

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I progetti dei musei dell’Alto Adige: alcuni esempi

I progetti espositivi (e spesso anche di ricerca) dei musei altoatesini per l’Anno museale dell’Euregio 2021 sono numerosi, variegati e scandagliano il tema “trasporto – transito – mobilità” nelle sue diverse sfaccettature. Così, ad esempio, il Museo diocesano Hofburg approfondisce il “transito sacro” – dai pellegrinaggi alle reliquie, alle immagini votive – tra Tirolo settentrionale e meridionale; mentre il Museo San Procolo si concentra su un altro tipo di mobilità, molto attuale, quella delle epidemie, con una mostra sulla grande pestilenza che scosse Tirolo e Trentino durante la Guerra dei Trent’Anni. Villa Freischütz a Merano dedica invece il suo progetto, che comprende anche un poadcast, a mostrare come un oggetto museale – un pregiato mantello etiope della sua collezione – possa muoversi attraverso lo spazio, per migliaia di chilometri, e il tempo. Se un’esposizione mobile, disseminata lungo la Val Passiria con l’obiettivo di interagire con il pubblico sull’uso del dialetto nei luoghi di transito, è quanto propone il MuseoPassiria, il Museo delle donne di Merano presenterà qualcosa di completamente diverso: un film reportage che raccoglie le testimonianze di donne che, di qua e di là del Brennero, col loro agire e il loro pensiero muovono qualcosa, superano confini, abbattono barriere, trasformano il mondo e sé stesse. Il rame dell’ascia di Ötzi proveniva dalla Toscana, alcuni suoi utensili in selce dal Lago di Garda, e gli scambi di merci e conoscenze nell’età della pietra erano tutt’altro che rari, come saremmo portati a pensare: lo spiega la mostra ideata dal Museo Archeologico dell’Alto Adige per l’Anno museale dell’Euregio, anch’essa di scena, come le altre, nel 2021. Per chiudere, vanno segnalate ancora le iniziative di Castel Tirolo e del Touriseum: il primo si concentrerà sulla cartografia del Tirolo dal XVI secolo ad oggi, il secondo su un oggetto che ha per definizione a che fare con la mobilità: il bagaglio.

Musei aderenti: l’elenco completo

Di seguito tutti i musei altoatesini che aderiscono all’anno museale 2021: Museo diocesano Hofburg di Bressanone, Abbazia agostiniana di Novacella, Museo San Procolo di Naturno, Villa Freischütz e Museo delle donne a Merano, MuseoPassiria Andreas Hofer di San Martino in Passiria, Museo Alta Passiria di Moso, Museo della Val Venosta, Abbazia di Marienberg a Slingia, il Museo agricolo Brunnenburg di Tirolo, Lanserhaus di Appiano e Associazione musei altoatesini (quest’ultima con un progetto che coinvolge dodici musei associati). Non mancano naturalmente i dieci Musei provinciali altoatesini, quelli cioè di proprietà della Provincia di Bolzano: Museo provinciale Miniere, Forte di Fortezza, Museo Archeologico e Museo di Scienze Naturali a Bolzano, Touriseum a Merano, Museo provinciale del vino a Caldaro, Museo etnografico a Teodone, Castel Wolfsthurn a Mareta, Museum Ladin a San Martino in Badia e Castel Tirolo.

Per quanto riguarda il Trentino la Fondazione Museo Civico di Rovereto (capofila), dal Museo delle Scienze di Bolzano e dall’Università di Innsbruck propongono “La flora in movimento lungo la tratta Verona-Innsbruck- Ieri, oggi e domani”. Il culto e l’iconografia di S. Anna nel Tirolo storico è invece un progetto di mostra del Museo Diocesano Tridentino, in collaborazione col Museo Diocesano Hofburg di Bressanone. Anche i musei tirolesi aderiscono all’iniziativa. Tra gli altri da segnalare la mostra “Troppo lavoro – come vivevano gli italiani in tirolo nel 19. e all’inizio del 20. secolo”.

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