
Miracolo a Bolzano. Una settimana di festa senza contributi provinciali
Bolzano. Quasi quaranta presentazioni in una settimana, incontri, musica dal vivo, mostre d’arte e mercatini del libro e degli abiti usati. Numeri e nomi da rassegna letteraria di livello nazionale, per quella che si presenta come una semplice festa di compleanno, la seconda della Nuova Libreria Cappelli. (il programma completo).
Ma a rendere miracoloso l’evento non è solo questo, è la mancanza di un bollino presente in quasi tutti gli eventi culturali altoatesini: il logo della Provincia di Bolzano. L’intera festa è incredibilmente organizzata senza finanziamento pubblico, ma grazie al contributo di una cinquantina di volontari e di una rete costruita grazie al lavoro quotidiano. Marcello Landi “O libbraro” della Nuova Libreria Cappelli lo rivendica con orgoglio: “Io credo che eventi di questo tipo si possano realizzare proprio perché non sono finanziati da Comune e Provincia. In Alto Adige il sostegno economico provinciale rischia di trasformarsi in un tappo, disincentiva l’iniziativa privata. Il contributo pubblico dovrebbe dare una spinta, fornire un aiuto per concretizzare le idee e gli entusiasmi, qui, invece, troppo spesso ci si aspetta di essere trascinati per i piedi dalla Provincia, lo spirito d’iniziativa non sembra necessario. Anche per gli spazi della vecchia libreria Cappelli che ospiteranno metà degli eventi corrispondiamo l’affitto pagando cinque volte la cifra dell’anno passato. Spazi che abbiamo pulito grazie all’aiuto di volontari, persone che si sono impegnate a darci una mano e sono felici di farlo anche perché la vedono come un’occasione per stare insieme. Crediamo che mostrare modi alternativi per fare cultura a Bolzano e in Alto Adige, aiuti a sbloccare le cose e a prendersi in mano il futuro. Si può fare anche senza aiutini…”.
Un giovane Marcello Landi
Per tutto questo, ma non solo, la Nuova Libreria Cappelli, merita di essere festeggiata e celebrata indipendentemente dalla qualità dei prestigiosi ospiti che raggiungeranno Bolzano per l’occasione. Una libreria giovanissima con una storia antica (la trovate qui), che è diventata un punto d’incontro per centinaia di cittadini soprattutto grazie alle persone che ci lavorano. Sognatori un po’ incoscienti che dimostrano, però, di essere molto più simili ai mulini a vento che al pur simpaticissimo Don Chisciotte della Mancha, personaggio di cui vale la pena di ricordare una delle sue frasi più celebri: “Sappi, Sancio, che un uomo non vale più d’un altro se non fa più d’un altro”.
IL MULINO A VENTO
Il perno centrale e fondamentale del “mulino Cappelli”, quello che fa girare le pale (a volte con una elle sola, a volte con due) è il già citato “Libbraro” di Bolzano. Per la stampa nazionale è un libraio felice, per tutti gli altri è Marcello della Cappelli. È quasi sempre in libreria, a vederlo sembra che ci dorma pure, ma sostiene “di voler scomparire e fare emergere solo i libri”. Sarà per questo che amici, collaboratori, soci e colleghi, devono infilarsi nei sotterranei o negli sgabuzzini in cui ama rifugiarsi per poter scambiare con lui quattro chiacchiere, che spesso diventano ottomila. È nato in una terra in cui l’entusiasmo è considerato una debolezza, se non un peccato mortale e dedicarsi alla vendita dei libri difficilmente migliora il morale e il buonumore. Così, si accontenta di valorizzare l’entusiasmo altrui e di qualche rassicurazione. Fondamentalmente vuole sentirsi dire che gli si vuol bene, nel dubbio lo dice lui per primo. A chiunque.
Il team della Nuova Libreria Cappelli: Alessandra, Debora, Chiara, Marcello e Renzo
Questo breve ritratto del libbraro dovrebbe essere sufficiente a chiarire il ruolo fondamentale che svolgono quotidianamente le“pale eoliche” che gli girano intorno, quelle che trasformano in energia le sue visioni e le sue emozioni: le libraie Chiara Urbanis, Alessandra Leoni sostenute dall’immancabile Renzo Cagol. Ma nell’organizzazione di questa specialissima settimana di festeggiamenti, ha giocato un ruolo fondamentale l’altra faccia della Cappelli: Debora Runci da Messina. Da un paio di mesi si è trasformata in una sorta di essere mitologico, metà donna e metà agenda. Ora per ora, giorno per giorno, ha annotato nomi, date, orari, camere d’albergo, biglietti ferroviari, contatti, appuntamenti e li ha incastrati come una campionessa di Tetris. Le prime inevitabili domande sono quelle che gli rivolgerebbe chiunque: “Chi te lo fa fare” e soprattutto “Ma come ci sei finita a Bolzano?”, Messina dista dal capoluogo altoatesino più o meno come Copenaghen.
“Sono arrivata a Bolzano nel luglio del 2021 per lavorare in libreria, alla Ubik dove lavorava anche Marcello. Cinque anni prima mi ero laureata in Scienza della Comunicazione (magistrale) a Messina, successivamente mi sono trasferita a Londra dove avevo lavorato nella ristorazione, ma ero rientrata a casa poco prima della Brexit. Ci sono rimasta fino alla possibilità di lavorare in libreria a Bolzano”. Città che non aveva mai visto né conosceva, forse il modo migliore per sbarcare da queste parti. “Mi sono trovata bene e la città mi piace ancora molto, si gira facilmente a piedi, ha un bel centro storico, se avesse il mare sarebbe perfetta”.
Lavora alla NLC da agosto 2023 e a quanto pare si trova benissimo anche lì: “Siamo un bel gruppo, sin dall’inizio sono entrata in sintonia con Marcello e Chiara, ora anche con Alessandra. Siamo un gruppo con la stessa visione”.
Si nota che è stata contagiata dall’euforia della festa in arrivo, ma in fondo non è una grossa novità: “Gli eventi sono un’attività centrale della libreria lungo tutto l’anno, ma non c’è stato un momento in cui abbiamo pensato ‘ora organizziamo una serie di presentazioni’, tutto è nato spontaneamente, sono piovute proposte e le abbiamo solo messe in fila. Siamo persone a cui piace fare e le difficoltà non ci spaventano. In due anni abbiamo costruito un bel giro, abbiamo clienti fidelizzati e credo ci siano margini di miglioramento. I dati dimostrano che i lettori italiani stanno calando, ma noi questa crisi non la vediamo, anzi vogliamo crescere ancora, la festa serve soprattutto a questo”.
Debora deve tornare alla sua agenda e al suo specialissimo Tetris, ma prima di lasciarla non possiamo che farle le due classiche domande sui libri: l’autore preferito e l’ultimo libro letto: “Al momento mi sento di rispondere Alessandro Baricco che amo dai tempi di “Oceano mare”. Ultimo libro letto: “La città e le sue mura incerte” di Haruki Murakami”.
Scrittore giapponese che ama ricordare di essere “uno di quelli che per capire le cose ha assolutamente bisogno di scriverle”. Ad altri basta leggerle, ma per entrambe le tipologie sono fondamentali le librerie.
Cento di questi giorni Nuova Libreria Cappelli. Buon compleanno.
Massimiliano Boschi