Materne tedesche, 5 azioni per evitare troppi italiani e stranieri nelle classi

Un filtro in cinque mosse per garantire più equilibrio nelle scuole dell’infanzia di lingua tedesca di Bolzano, Merano e Laives. Il problema è la presenza di bambini non di madrelingua, italiani e stranieri: a Bolzano gli iscritti nelle sezioni tedesche sono il 42,5%, a Merano il 53,7% a Laives il 45,5%. Il pacchetto di cinque misure presentato martedì in giunta dall’assessore all’istruzione  Philipp Achammer prevede diversi livelli di intervento che potranno essere applicati dall’anno scolastico 2018/19.

In particolare va rafforzata l’attività di consulenza e orientamento a favore delle famiglie in vista dell’iscrizione, per aiutarle nella scelta del percorso più adatto. Ferma restando, ha ricordato Achammer, la libertà di scelta, senza alcun principio di esclusione. Tutte le famiglie con figli in età di scuola dell’infanzia saranno invitate a inizio dicembre dell’anno precedente all’iscrizione alla Giornata delle porte aperte nelle scuole materne. Nell’occasione, ai genitori che non parlano la lingua della scuola dell’infanzia di riferimento, saranno illustrate le richieste alle famiglie nella fase di accompagnamento dei bambini: «Va ricordato loro che l’accompagnamento linguistico è un obbligo anche  per le famiglie, e non deve essere delegato alla sola scuola», ha aggiunto l’assessore. Alle famiglie sarà inoltre ricordato che ai bambini non di madrelingua potrà essere assegnato un istituto del loro bacino cittadino o bacino di utenza, ma non necessariamente il più vicino, per garantire una distribuzione equlibrata.

Se necessario, nei casi di situazioni linguistiche più complesse sarà possibile anche ridurre la consistenza delle classi nelle scuole materne di Bolzano, Merano e Laives, portando i gruppi a 18-22 bambini rispetto ai 25 degli standard attuali. Questa riduzione comporta un aumento del fabbisogno di personale a carico dell’Amministrazione provinciale, mentre le Amministrazioni comunali dovranno garantire gli spazi logistici aggiuntivi e necessari. Inoltre nella formazione dei gruppi sarà accentuata l’attenzione nel valutare le competenze linguistiche già presenti nel bambino.

Anche i centri linguistici saranno coinvolti nella manifestazione informativa e nella fase di consulenza alle famiglie. Inoltre le famiglie saranno informate sulle varie opportunità di sostegno e dal canto loro si impegneranno, all’atto dell’iscrizione, ad usufruire di queste offerte. «Nell’attuazione di queste misure puntiamo sulla buona cooperazione con i Comuni», ha concluso Achammer oservando che la complessità riscontrata non ricondicibile esclusivamente alla situazione linguistica.

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