Materie prime, l’aumento dei prezzi e l‘impatto sul mercato: un esempio altoatesino

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I prezzi delle materie prime sono aumentati notevolmente negli ultimi mesi. Ma cosa rappresenta questo per un’azienda locale e quali conseguenze comporta? Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato di Alpewa, Andreas Koler.

Alpewa è un’azienda a conduzione familiare di terza generazione con sede a Bolzano, leader nella produzione e commercializzazione di soluzioni per tetti con focus sulla lavorazione dei metalli, quali rame, acciaio, zinco, titanio, alluminio e acciaio inox.

Andreas Koler, CEO dell’azienda, conosce molto bene l’andamento dei prezzi di questi metalli: «Nel dicembre 2020 si sono manifestati i primi massicci aumenti dei prezzi dell’acciaio grezzo e non trattato arrivando al +12%. Nel primo trimestre del 2021 l’aumento dei prezzi dell’acciaio lavorato era ancora nella norma (+5%), mentre a metà-fine febbraio si è verificata l’esplosione: +10 – 12%. Tuttavia, non si sono ancora verificate carenze nel settore. Nel frattempo, però, l’unico metallo disponibile è l’acciaio. L’azienda Voest, nostro fornitore principale, ci garantisce al momento acciaio a sufficienza. Prima i tempi di consegna si aggiravano attorno alle 8-10 settimane, un mese fa invece ho dovuto effettuare tutti gli ordini per coprire il fabbisogno fino a ottobre. Altri produttori d’acciaio pare siano già pieni di ordini per tutto l‘anno».

Problemi di liquidità

I problemi per le imprese riguardano soprattutto la liquidità. «Ovviamente, se i prezzi continuano ad aumentare fino al 50%, è necessario pagare di più per la stessa quantità di materiale. Occorre pertanto rinegoziare l’assicurazione del credito con le banche. Coloro che hanno già avuto problemi di liquidità avranno sicuramente difficoltà anche in futuro», afferma Koler.

L’impatto sui clienti

E quali sono gli effetti dell’aumento dei prezzi dei metalli sui clienti? «Questo varia sicuramente da un settore all’altro. Nel nostro caso, il cliente non lo percepisce più di molto. I costi vengono trasferiti a lui, ma la quantità di materie prime utilizzate è talmente ridotta da non comportare un aumento significativo dei costi. Inoltre, nel caso di un tetto di lamiera, il materiale rappresenta solo il 25-30% circa del costo, il resto è manodopera», spiega Koler.

Andreas Koler

Rame, un caso estremo

I prezzi del rame sono aumentati enormemente: +40% in un anno. Attualmente il prezzo è di 9.300 dollari a tonnellata, rispetto ai circa 5.000 del 2020. «E il prezzo continuerà a salire fino a 10.000 dollari. In questo caso, uno dei motivi è che dopo l’oro il rame è il secondo metallo più prezioso per gli investimenti. Tuttavia, il rame non scarseggia ancora. Gli hedge fund sono aumentati anche per altri metalli, non più solo oro e rame, alimentando ulteriormente la spirale dei prezzi. A causa dei lunghi tempi di consegna, i produttori fanno grossi acquisti di scorta, il che a sua volta fa salire i prezzi. Una spirale che non si arresterà così in fretta», è sicuro Koler.

Un 2022 rilassato?

Koler prevede che la situazione si allenterà soltanto nella prima metà del 2022: «Penso che quest’anno i prezzi continueranno ad aumentare. All’inizio del 2022 si stabilizzeranno per poi diminuire leggermente. Tuttavia, l’interesse delle acciaierie per una riduzione dei prezzi non è grande e perciò resterà elevato. D’altronde il prezzo è dettato dal fornitore».

Molte ragioni

Uno dei motivi dei prezzi così elevati è l’aumento dei costi di trasporto da Oltreoceano. «Noi acquistiamo esclusivamente da produttori europei. Finché è possibile, faccio acquisti qui, e finora questa nostra convinzione ci ha dato i suoi frutti. Sicuramente anche l’aumento della domanda e dei dazi sulle importazioni UE hanno portato all’aumento generale. Penso si tratta di una combinazione di molti fattori».

Evitare l’arresto della produzione

Ora la sfida principale per le imprese è quella di soddisfare la domanda di materie prime per evitare che la produzione si fermi. «Non fatevi prendere dal panico. Abbiamo materiale a sufficienza. Per noi, tuttavia, è chiaro che prima serviremo i nostri clienti più fedeli, mentre altri dovranno attendere», afferma Koler.

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