Malghe, nuovi criteri per i contributi

I criteri di sostegno aggiornati oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore all’agricoltura Arnold Schuler definiscono gli interventi incentivabili per mantenere e migliorare la gestione delle malghe (pascoli e infrastrutture), per la protezione dell’ambiente, l’adattamento della produzione agricola allo sviluppo del mercato e disciplinano la concessione dei relativi aiuti. L’alpeggio nel pascolo naturale deve avere una durata di almeno 60 giorni. Si tratta di modifiche più formali che sostanziali rispetto ai criteri precedenti: beneficiari di questo regime di aiuti, valido fino a fine 2020, sono i Comuni e le amministrazioni separate dei beni ed usi civici, associazioni agrarie e imprese agricole.

Gli aiuti possono essere concessi per costruzione, risanamento e adeguamento di edifici alpestri ad uso agricolo e impianti che servono al mantenimento e miglioramento dell’attività agricola e delle condizioni lavorative, per realizzazione e rinnovo di infrastrutture per una regolare gestione dell’alpeggio, per la costruzione di strade di accesso alle malghe e al pascolo nonché il loro ripristino, per la ricostruzione dopo calamità naturali o forti avversità atmosferiche. Le domande di aiuto possono essere presentate dal 1° gennaio fino al 28 febbraio di ogni anno e comunque prima di iniziare i lavori. Gli aiuti possono coprire normalmente fino al 50% dei costi ammissibili, che sono calcolati sul numero di bovini all’alpeggio, sugli ettari di superficie pascolabile e sul personale necessario.

In territorio altoatesino esistono 1.739 malghe, che rivestono un ruolo fondamentale nell’economia zootecnica provinciale, nella protezione dei suoli dall’erosione e nel mantenimento del tipico paesaggio altoatesino. Gli ettari a pascolo sono 104mila e generalmente si tratta di malghe d’alta quota quasi sempre ubicate oltre il limite del bosco.

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