I Magnifici perdenti: il film dedicato all’Excelsior, la squadra più perdente d'Italia

Eduardo Galeano, autorevole scrittore latino americano chiese ad una teologa di fama internazionale: «Come spiegherebbe a un bambino che cos’è la felicità?».«Non glielo spiegherei» rispose. «Gli darei un pallone per farlo giocare».

Attorno al pallone gravitano le più svariate passioni e più diversi intersessi. Il calcio è un fenomeno sociale a tutti gli effetti, fondamentale nella vita quotidiana. Fin dalle origini, ha avuto un ruolo importante dal punto di vista ludico e pedagogico per poi conquistare, col tempo, ogni aspetto della nostra società. Il calcio può essere anche sinonimo di inclusione e condivisione, producendo cultura sociale. C’è chi della promozione dello sport come «laboratorio sociale» ha impostato un progetto, una filosofia di gestione del gruppo: «tutti titolari», nel senso che tutti i tesserati durante la stagione giocano lo stesso numero di minuti. Stiamo parlando del Gs Excelsior Bolzano, dove poco importa la vittoria, ma contano le “pari opportunità”, con l’obiettivo condiviso di puntare alla “Coppa Disciplina”, il vero scudetto della squadra dell’Associazione La Strada-Der Weg.

I valori dello sport, che poi sono anche i valori della vita, in primo piano nell’attività di Excelsior ora sono stati raccolti e condensati in un film “I magnifici perdenti” , il cortometraggio prodotto dal regista Jean Christophe Gaudry. Il professionista transalpino, dalle origini italiane, dopo aver letto un trafiletto sul quotidiano “Le Monde” che spiegava l’esistenza di una “squadra speciale” a Bolzano, si interessò del fenomeno e lo propose alla tv francese, ottenendo il via libera alla produzione. Gaudry, regista dalla sensibilità profonda, in un’oretta scarsa di film fa vivere le grandi emozioni di un gruppo in cui non esistono le riserve.


Sala del teatro Rainerum gremita per la premiere e per il bis, organizzato per rispondere alle numerose richieste di chi non ha potuto partecipare per mancanza di posti alla prima proiezione. Sala gremita anche per la promozione in trasferta, a Merate, in Lombardia. Al termine di ogni proiezione un dibattito con illustri personaggi dello sport, giornalisti e non solo. Tra questi Damiano Tommasi, oggi presidente di Assocalciatori, ieri professionista con esperienze significative (anche in nazionale nell’Italia che incappò nell’arbitro Moreno…) , da sempre vicino alla squadra bolzanina.

La storia della “squadra più perdente d’Italia”, del sodalizio che consente di giocare a tutti, indistintamente lo stesso numero di minuti nell’arco del campionato di terza categoria, riassunta in un film sta entusiasmando e le richieste di proiezione si moltiplicano.

Piace il concetto di “siamo tutti titolari”, sviluppato in libro scritto da Mario Endrizzi, medico sportivo e giocatore dell’Excelsior, la squadra che scende in campo sempre con la volontà di perseguire l’obiettivo del risultato, ma quasi sempre non riesce ad ottenerlo per la filosofia che ispira il varo dell’undici da schierare in campo. Le vittorie della “squadra speciale” non sono rappresentate dai tre punti. Excelsior vince mediamente ogni sei anni e mezzo e per, la cronaca, la seconda vittoria per uno strano scherzo del destino è arrivata nel corso delle tre settimane di ripresa del film. Vincere importa poco: la differenza reti, di qualche migliaio di gol, da sorridere e e riflettere al tempo stesso. Il successo è misurato dal fair play, ovvero dalla correttezza in campo, tradotta da dieci coppe disciplina orgogliosamente conservate in bacheca.

Daniele Magagnin

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