Bolzano, da settembre il liceo Pascoli sarà trilingue

Il Liceo Pascoli di Bolzano trilingue da settembre e la riduzione di un anno della durata delle scuole superiori, che passerebbero così da 5 anni a 4. Questi due degli obiettivi per quanto riguarda il sistema scolastico altoatesino annunciati da Christian Tommasini, vicepresidente della Provincia di Bolzano.

Il potenziamento del plurilinguismo rappresenta, da sempre, uno dei punti di forza dell’attività del Dipartimento dell’assessore Tommasini. Sempre numerose e richieste le certificazioni linguistiche soprattutto in tedesco, inglese, francese. Proseguono i soggiorni-studio trimestrali in Germania e molti ragazzi della classe IV delle scuole superiori decidono di trascorrere un anno intero in L2 frequentando una classe parallela di una scuola in lingua tedesca oppure in area germanofona o anglofona.

Nel corso del 2015 sono stati 2326 gli iscritti alle certificazioni linguistiche, 294 studenti in 12 anni hanno frequentato il 4° anno nella scuola tedesca e 448 studenti in 12 anni hanno frequentato il 4° anno nella scuola italiana. Procedono con successo tutti i progetti di gemellaggio e di scambio nelle scuole in lingua italiana. Molti di questi sono ormai consolidati e parte integrante dell’insegnamento delle lingue. Importanti interventi della didattica CLIL.

Tantissime le attività in tedesco nelle scuole dell’infanzia e con l’anno scolastico 2016/2017 partirà anche l’inglese così come nuovi indirizzi bilingui alla scuola primaria. Sempre con settembre partirà, come accennato dalla nuova preside Mirca Passarella,  la nuova sperimentazione di Liceo Internazionale al Liceo Pascoli di Bolzano che si innesta nei tradizionali piani di studio insegnamenti in L2 (10 ore) e L3 ( 8 ore) con l’utilizzo di nuove tecnologie e pratiche laboratoriali. Un altro progetto che dovrebbe essere realizzato nel corso della seconda metà della legislatura è rappresentato dall’avvio della sperimentazione per ridurre da 5 a 4 anni la durata della scuola superiore. “In questo modo i nostri giovani terminerebbero la scuola superiore a 18 anni, come già avviene in gran parte dell’Europa e potrebbero quindi porsi sullo stesso piano dei loro coetanei” ha affermato Tommasini. 

Un ponte fra scuola e lavoro

Il mondo del lavoro e il mondo dell’istruzione e della formazione devono necessariamente procedere in simbiosi seguendo i cambiamenti delle aziende e dei vari parametri.  Importante creare un circuito di proposte formative condiviso tra tutte le scuole e la formazione professionale attivando vere e proprie officine delle competenze. Oltre alle competenze tecniche, sempre richiestissime, si deve puntare anche allo sviluppo di altre importanti capacità ormai irrinunciabili per chi deve affrontare l’ingresso nel mondo del lavoro quali il problem solving, il pensiero critico e la creatività.

È fondamentale in quest’ambito recepire la nuova legge di riforma (LP 14/16) e sviluppare quindi sempre più una rete del mondo della scuola con le imprese, agenzie, enti, cooperative, ordini professionali. È prevista quindi l’organizzazione di stage e articolazione di contatti con Camera di Commercio. Prossimamente sarà approvata in quest’ambito una delibera, in linea con la normativa nazionale, sia relativa all‘alternanza, sia agli esami di Stato. Saranno inoltre creati laboratori territoriali per orientare i giovani nella scelta dopo la scuola dell’obbligo e per rafforzare la lotta contro la dispersione scolastica. 

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