
Leonardo acquisisce Iveco Defense Vehicles: operazione da 1,7 miliardi
Economia. Leonardo rafforza la propria posizione nell’industria europea della difesa con l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles, la divisione militare di Iveco Group, per un valore d’impresa di 1,7 miliardi di euro. L’operazione conferma la volontà del gruppo di accelerare sulla crescita inorganica e di presidiare con maggiore forza il comparto terrestre della difesa.
La cessione riguarda una delle aree più strategiche del gruppo controllato da Exor, e rappresenta il primo passo di un’operazione più ampia che porta alla vendita dell’intera Iveco all’indiana Tata Motors. A quest’ultima sarebbe infatti destinata la divisione veicoli commerciali, mentre la parte militare passa sotto il controllo del gruppo romano.
Iveco Defence Vehicles, attiva nella progettazione e produzione di mezzi blindati e soluzioni per la mobilità militare, ha chiuso il 2024 con ricavi per 1,13 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. La società opera su due siti principali: lo stabilimento produttivo di Vittorio Veneto e la sede centrale di Bolzano, che conta circa 800 addetti. L’acquisizione di Iveco Defence da parte di Leonardo chiarisce infatti a chi farà capo la sede produttiva e direzionale di Bolzano, finora parte integrante della divisione militare di Iveco Group. Il sito altoatesino è da anni un centro strategico per la progettazione e lo sviluppo di veicoli blindati, nonché punto di riferimento per le attività industriali nel comparto difesa.
Tuttavia, restano ancora da definire le reali prospettive per il futuro. Se da un lato il passaggio sotto il controllo di un grande gruppo nazionale del settore potrebbe garantire una certa continuità, dall’altro non sono ancora noti i piani precisi sul destino del sito e delle sue competenze. Le prossime mosse di Leonardo, anche in relazione alla riorganizzazione delle proprie attività nel comparto terrestre, saranno determinanti per capire se Bolzano conserverà o meno il proprio ruolo strategico. L’operazione ha generato apprensione sul fronte sindacale, sia per le implicazioni legate alla cessione della divisione difesa, sia per la prospettiva di una successiva vendita dell’intero gruppo. I sindacati temono effetti occupazionali rilevanti su migliaia di lavoratori diretti e indiretti, in particolare nei 19 siti industriali italiani di Iveco, che impiegano complessivamente 14.000 persone.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato un incontro per il 31 luglio, ma la mancanza di un confronto diretto con l’azienda alimenta ulteriori incertezze. In attesa di sviluppi, resta alta l’attenzione sull’impatto complessivo dell’operazione, che coinvolge uno dei principali player dell’automotive e della difesa made in Italy.