Legge tutela del paesaggio, allarme degli artigiani. «No al rincaro dei terreni»

Gli artigiani altoatesini prendono ancora una volta la parola in riferimento alla riforma urbanistica e lo fanno auspicando che le proposte di modifica ed i suggerimenti presentati vengano presi in considerazione nella versione definitiva della legge.

La nuova legge provinciale territorio e paesaggio dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2018. La proposta definitiva è attualmente in fase di elaborazione e verrà presentata a breve. Proprio per questo i vertici di lvh.apa Confartigianato Imprese hanno deciso di sfruttare l’opportunità per ribadire all’economia locale la rilevanza di determinate condizioni: «La tutela del territorio altoatesino è naturalmente molto importante – ha affermato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Al contempo si devono tuttavia porre le basi adeguate per garantire lavoro e sviluppo economico nella nostra provincia. Sfruttare le superfici in modo intelligente rappresenta per noi una priorità».

Chiare a tal proposito le richieste degli artigiani altoatesini: «I terreni non devono in alcun caso diventare più cari – ha aggiunto Lanz -. I carichi fiscali per le aziende altoatesine sono già elevati, dunque non si devono assolutamente aggiungere ulteriori rincari. Al contempo spesso si concretizzano degli svantaggi in termini di business location, che portano le imprese di piccole dimensioni a dover fronteggiare una lotta concorrenziale ancor più serrata. Le riassegnazioni e gli ampliamenti delle aziende devono essere il quanto più possibile privi di burocrazia, in quanto contribuiscono alla crescita ed alla forza innovativa dell’economia locale».

I vertici di lvh.apa si sono infine attivati sin da subito con particolare vigore per quanto concerne il mantenimento degli alloggi di servizio: «Nelle nostre piccole aziende la famiglia ed il lavoro sono strettamente collegati e non avrebbe alcun senso separarle da un punto di vista spaziale – ha concluso il presidente -. Nell’attuale proposta di legge gli alloggi di servizio sono previsti, ma essi devono rappresentare una componente chiave della riforma, senza limitazioni».

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