L'edilizia riparta dalle case Ipes. La proposta: manutenzione di alloggi inoccupati

“La quarantena forzata per l’epidemia Covid-19 diventi occasione di lavoro per le micro e piccole imprese della filiera edile, consentendo la manutenzione immediata dei quasi 400 alloggi Ipes liberi, oltre a quelli dei Comuni più grandi o comunque di proprietà pubblica”. Lo propone Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV. L’Unione degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese dell’Alto Adige ha apprezzato l’impegno dell’assessora provinciale all’Edilizia abitativa, Waltraud Deeg, che ha inserito nel pacchetto di misure per la famiglia la sospensione degli affitti per i 13.400 inquilini dell’Ipes.

“Crediamo – prosegue Corrarati – che possa essere fatto un ulteriore passo in avanti, ampliando la moratoria sugli affitti anche ai negozi Ipes occupati da attività economiche ferme. Un segnale ancor più forte sarebbe l’assegnazione snella, rapida, semplificata, magari previa istituzione di un apposito albo di piccole aziende locali, della manutenzione dei quasi 400 alloggi dell’Istituto al momento non occupati con interventi cadenzati di singoli artigiani: piastrellista, pavimentista, impiantista idraulico, impiantista elettrico, muratore, serramentista, pittore. Potrebbero lavorare uno alla volta, con incarichi a rotazione per non penalizzare nessuno, agevolando il chilometro zero nelle assegnazioni, nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle ordinanze del Presidente della Provincia, senza venire a contatto con nessuno. Una best practice che potrebbe essere replicata anche dai Comuni più grandi, che hanno un buon patrimonio edilizio”.

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