Le domande di "Fanta-scienza 2". Il nuovo volume dell'antologia curata da Marco Passarello

“Scienziato non è colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste domande.”
Claude Lévi Strauss

 

Fanta-Scienza 2” è il secondo volume dell’antologia “Fanta-Scienza” edita da Delos Digital editore e curata da Marco Passarello, redattore del Tg regionale di Rai Alto Adige. Quel trattino tra Fanta e Scienza non è ovviamente casuale, anzi, si potrebbe dire che quel trattino è formato da decine di domande , quelle contenute nelle interviste a ricercatori e ricercatrici dell’Istituto Italiano di Tecnologia che ispirano i racconti dell’antologia e quelle che finiamo per farci al termine di ogni racconto. Domande a cui si può rispondere in modo scientifico o fantasioso, ma che non lasciano indifferenti. Lo stesso Passarello non si è limitato, però, a un lavoro redazionale, ma ha scritto anche uno dei nove racconti dell’antologia. Si intitola “Ouija”, ed è ispirato dall’intervista con Luca Berdondini sul tema delle interfacce tra cervelli e macchine. Senza rivelare troppo, “Ouija” è ispirato alla notoriamente “lunga” memoria degli elefanti e finisce per interrogarci sulle innumerevoli e possibili interpretazioni del passato e quanto queste influenzino il presente.

La principale novità di questo secondo volume è, però, la presenza dello scrittore statunitense Bruce Sterling: il fondatore del movimento cyberpunk che, avendo apprezzato molto il primo volume dell’antologia, ha voluto partecipare al secondo rispettando le regole di tutti gli altri autori e autrici. Il racconto di Sterling si intitola “Mare Nostrum” ed è ispirato dall’intervista con Antonio Bicchi sul tema della soft robotics.
Questi gli altri sette racconti contenuti in “Fanta-Scienza 2”.
“Conservare e tramandare” di Clelia Farris (ispirato dall’intervista con Arianna Traviglia sul tema delle tecnologie per la conservazione dei beni culturali)
“Alfa Centauri” di Paolo Aresi (ispirato dall’intervista con Camilla Coletti sui nuovi materiali bidimensionali) “Zeroemission” di Fabio Aloisio (ispirato dall’intervista con Fabrizio Pirri sul tema della sostenibilità energetica)
“Junk Boulevard” di Irene Drago (ispirato dall’intervista con Stefano Gustincich sul tema dell’analisi del DNA)
“Ti presto gli occhi” di Lukha B. Kremo (ispirato dall’intervista con Monica Gori sul tema delle tecnologie in aiuto alla disabilità)
“Il morbo” di Serena M. Barbacetto (ispirato dall’intervista con Alessandra Sciutti sul tema dell’interazione tra uomini e robot)
“Manoscritto trovato in una pastiglia” di Dario De Marco (ispirato dall’intervista con Laura Cancedda sul tema della lotta contro le disabilità mentali).
Siamo pronti a scommettere che la scelta di lasciare per ultimo il racconto di De Marco non sia casuale. Perché quel racconto, quella storia d’amore, ci lascia, manco a dirlo, con un paio di domande che dovremmo farci più spesso, oggi e in futuro. Eccole: “Alla maggior parte delle persone stia bene così? Chiusi nella propria nicchia confortevole, tra pochi ristretti compatibili: non siamo come nei reparti di un manicomio?”.

mb

Marco Passarello vive e lavora a Bolzano come redattore della TGR RAI. Si è laureato in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano con una tesi sui satelliti a filo. È stato redattore delle riviste di informatica Computer Idea e ComputerBild, e ha a lungo collaborato col settimanale scientifico Nòva 24 de Il Sole – 24 Ore e con la rivista Urania Mondadori. Ha curato una rubrica di fantascienza per il mensile XL, e si è occupato di musica e libri per Rolling Stone e Repubblica Sera. Insieme alla moglie Silvia Castoldi ha tradotto diversi romanzi, tra cui la serie Virga di Karl Schroeder per i tipi di Zona 42. Ha pubblicato numerosi racconti di fantascienza su riviste, fanzine e antologie.

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