Lavoro, effetto Coronavirus: diciottomila rapporti di lavoro chiusi nei settori turistici

L’osservatorio mercato del lavoro della Ripartizione provinciale Lavoro ha pubblicato i primi dati consolidati sull’andamento del mercato del lavoro altoatesino per il mese di marzo 2020. Si tratta dell’interruzione di contratti di lavoro, e quindi di dati amministrativi: la cassa integrazione e misure di flessibilità come le vacanze forzate e congedi straordinari non sono però presi in considerazione.

Come è noto, la stagione invernale quest’anno è bruscamente terminata il 9 marzo 2020, vale a dire molto prima del previsto. Con i decreti del Presidente del consiglio dei ministri dell‘8 e 11 marzo, sono state introdotte ampie restrizioni alle attività economiche per fermare la pandemia da coronavirus. Questo ha avuto un impatto particolare sui due settori che hanno un carattere stagionale forte: l’alloggio e la ristorazione. In tutto sono stati risolti ben 17.751 contratti di lavoro in una settimana.

Mentre a fine febbraio 2020 il settore alberghiero occupava ancora circa 21.000 persone, al 31 marzo questo dato è sceso a poco meno di 7.000. Notevole è anche il calo nel giro di un mese nel settore della ristorazione: il dato è passato da poco meno di 11.000 dipendenti a circa 7.000. Diminuzioni si registrano anche in aree strettamente correlate ai settori sopra citati: impianti di risalita, ma anche maestri di sci, che statisticamente appartengono al settore dell’istruzione, commercio al dettaglio e i segmenti dello sport e dell’intrattenimento.

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