Lavoratori «fedeli» e un po' sfiduciati: la fotografia del dipendente altoatesino

Per gli altoatesini è oggi più facile che mai trovare un posto di lavoro equivalente. Ciononostante la gran parte dei lavoratori dipendenti rimane fedele al proprio datore di lavoro. Solo il 15% degli intervistati nel Barometro IPL dichiara di aver cercato attivamente una nuova occupazione negli ultimi 12 mesi. «Una lealtà che dovrebbe anche essere riconosciuta, soprattutto in tempi in cui il costo della vita è in costante aumento», sottolinea la Presidente IPL Christine Pichler. Con una crescita del PIL stimata al +2,0%, l’anno 2017 verrà ricordato come uno dei migliori degli ultimi due decenni. Se il 2017 è stato un ottimo anno per gli imprenditori, il 2018 lo sia per i dipendenti – questo l’auspicio di sindacati e organizzazioni sociali.

La ripresa economica internazionale continua. L’indicatore previsionale del WES (World Economic Survey) si è portato ai livelli massimi dal 2011. Il 2017 è stato segnato dalla buona performance e da una bassa volatilità delle borse internazionali. Nonostante i rischi geopolitici siano aumentati (tra crisi in Corea del Nord, conflitti armati in Medio Oriente, colloqui di coalizione in Germania che procedono a rilento e incertezza politica in Italia), l’economia mondiale attualmente ne rimane poco influenzata. Anche l’economia italiana riprende slancio. Il clima di fiducia delle imprese è molto buono e quello dei consumatori buono. Per il 2017 il Fondo Monetario Internazionale calcola i seguenti tassi di crescita economica: Stati Uniti: +2,7%, area euro: +2,2%, Germania +2,3%, Italia +1,4%. La crescita dell’Austria è stimata dalla Commissione Europea al +2,4%.

Alto Adige: 2017 un anno al top

Nella storia economica altoatesina l’anno 2017 sarà ricordato come uno dei migliori degli ultimi due decenni: la crescita di occupati dipendenti pari al +3,3% risulta la più elevata dall’inizio della rilevazione nel 1998. Se la previsione IPL di crescita del +2,0% del PIL nel 2017 venisse confermata dall’ISTAT, questa si inserirebbe tra i migliori risultati degli ultimi 20 anni: solo in 7 occasioni dal 1998 ad oggi l’economia altoatesina ha realizzato valori di crescita del PIL del due per cento o più. Le previsioni, ancora preliminari, riguardo la dinamica economica del 2017 lasciano comunque ben sperare: export: +7,2%, import: +8,7%, pernottamenti turistici: +3,1%, tasso di disoccupazione ufficiale: 3,5%.

Mai così facile la ricerca di un posto di lavoro equivalente

Il clima di fiducia dei lavoratori dipendenti altoatesini migliora: rispetto ai 12 mesi precedenti 4 indicatori su 7 si sono sviluppati positivamente, uno di questi in maniera significativa. Nella fattispecie si tratta della percepita ‘difficoltà a trovare un posto di lavoro equivalente’. «Non è mai stato così facile come oggi trovare un posto di lavoro equivalente –  riporta il Direttore IPL Stefan Perini. Ciononostante i dipendenti altoatesini si mostrano particolarmente leali al proprio datore di lavoro. Solo il 15% si è attivato negli ultimi 12 mesi per cercare una nuova occupazione», chiude Perini.

Buona situazione reale non si riflette nella fiducia dei lavoratori

Mentre le cifre documentano una situazione economica complessivamente positiva e la fiducia degli imprenditori si mostra in costante miglioramento, lo stesso non si può dire per quella dei lavoratori dipendenti. La quota di aziende che dichiara una redditività soddisfacente o buona è gradualmente aumentata dal 69% del 2013 al 95% stimato per il 2018. Nello stesso periodo le aspettative dei lavoratori dipendenti in merito allo sviluppo della situazione finanziaria della propria famiglia sono invece rimaste stabili. «Come già noto da indagini precedenti, i lavoratori dipendenti hanno quindi la percezione di non riuscire a beneficiare degli effetti positivi della crescita economica», afferma Perini.

Alto Adige sempre più caro rispetto al resto d’Italia

Che Bolzano sia una delle città più care d’Italia non è una novità. Al livello dei prezzi generalmente elevato si aggiunge un tasso di crescita dei prezzi decisamente superiore rispetto a quello nazionale. A Bolzano l’inflazione nel 2017 ha raggiunto esattamente il 2,2%, in Italia è rimasta invece all’1,3%. A causa della forte dinamica dei prezzi al consumo cresce ulteriormente il divario tra il costo della vita in Provincia di Bolzano e altre regioni italiane. Il differenziale calcolato dall’Istituto Promozione Lavoratori sulla base di uno studio della Banca d’Italia ammonta ora al 22%. In altre parole: il costo della vita in Alto Adige è in media del 22% più elevato rispetto al resto del Paese.

Risparmio: più attenzione all’educazione finanziaria

Gli altoatesini continuano a prediligere forme di risparmio tradizionali come conti correnti, libretti di risparmio ed obbligazioni. Eppure, di questi tempi è difficile riuscire a mettere al sicuro i propri risparmi e spuntare rendimenti positivi in termini reali. Tra i motivi del risparmio indicati gli intervistati danno priorità a sicurezza (72%), liquidità (57%) e rendite a lungo termine (13%). Tuttavia, il motivo principale per risparmiare varia nel corso della vita: in giovane età si risparmia per la casa, poi per i figli, in età avanzata per la previdenza nella vecchiaia. Gli eventi imprevisti, invece, rimangono un motivo di risparmio molto quotato indipendentemente dall’età. Una ‘curiosità italiana’ nel confronto europeo è il livello di educazione finanziaria, che nel Bel Paese registra un valore decisamente inferiore alla media. Dalla letteratura economica si evince che fino al 30-40% della disuguaglianza patrimoniale può essere spiegata dal diverso livello in ambito finanziario. «L’equità sociale si raggiunge quindi non solo attraverso i trasferimenti pubblici, ma anche con la trasmissione di conoscenze sull’uso intelligente del risparmio», commenta il ricercatore IPL Friedl Brancalion. Oltre a una maggiore protezione dei risparmiatori ed alla diffusione dell’educazione finanziaria nelle scuole servirebbe una consulenza mirata prima di decisioni di investimento importanti, formazione per le donne, che sono tradizionalmente le ‘manager delle spese familiari’, e infine l’utilizzo della televisione come strumento di informazione. 

«Il 2017 è stato senza dubbio un anno buono per l’economia complessiva dell’Alto Adige – spiega la Presidente IPL Christine Pichler – anche se la gran parte dei lavoratori continua ad avere la sensazione che i benefici della crescita non finiscano nelle loro tasche. Per questo speriamo che dopo un buon 2017 per le imprese, il 2018 sia un anno buono per i lavoratori».

«Le rilevazioni dell’IPL segnalano che il 2017 verrà ricordato come un ottimo anno per l’economia altoatesina – ricorda l’Assessora Martha Stocker – Puntando lo sguardo sul mercato del lavoro, non possiamo che confermarlo: con una crescita del numero di occupati dipendenti del +3,3% il 2017 risulta l’anno migliore nel periodo di osservazione 1998-2017. Un livello di crescita economica del genere non potrebbe essere sostenuto solamente con la forza lavoro locale. Nell’immediato futuro la situazione non è destinata a migliorare. Per questo motivo è importante che l’Alto Adige si ponga l’obiettivo di diventare uno dei luoghi di lavoro più attrattivi d’Europa».

 

 

Ti potrebbe interessare