L'attualità della medicina originaria

Dall’antico al contemporaneo. Nulla come le conoscenze nel campo della guarigione proprie di popoli antichi come celti, germani, slavi e baltici possono essere utili alla medicina moderna. Se ne è parlat in un evento organizzato dal Cluster Salute & Benessere del Tis che si è svolto il 15 ottobre a Bolzano: più di 270 partecipanti hanno seguito la relazione dell‘antropologo culturale ed etnobotanico Wolf-Dieter Storl.

Le conoscenze sulla guarigione proprie dei celti, dei germani, degli slavi e dei baltici risalgono ai tempi della pietra. Gli sciamani usavano le proprietà curative di erbe, radici, tisane, pomate e bagni di vapore, ma in realtà l’applicazione di questi metodi curativi ci è stata tramandata di generazione in generazione dai contadini, dai pastori e soprattutto dalle donne, da sempre deputate alla cura dei bambini, degli anziani e dei malati.

Al TIS è stato Wolf-Dieter Storl a trasmettere questo sapere. «I primi contadini hanno contribuito ad accrescere le conoscenze degli antichi con l’impiego di erbe dei campi come la camomilla o la malva trascurata per farne farmaci o per produrre birre salutari e pani alle erbe» ha raccontato Storl. Anche terapie per il surriscaldamento come le capanne del sudore avrebbero origine nella medicina originaria dei nostri antenati, ha affermato Storl. Il relatore ha anche sottolineato che i metodi antichi di guarigione non erano né superstizioni né attività di ciarlatani, ma si trattava di metodi curativi che potrebbero avere effetto anche oggi. Le basi per queste conoscenze popolari, secondo Storl, è la conoscenza precisa del luogo di crescita di queste piante curative, unita alle pratiche che sollecitano processi di guarigione di corpo e spirito.

 

L’Alto Adige, grazie al suo legame con la natura, è predestinato allo sviluppo di nuovi prodotti per il wellness e la salute che poggiano sull’antico sapere della medicina originaria. Già oggi le erbe vengono impiegate in diversi prodotti e utilizzi, come per esempio nel caso dei bagni di fieni e di acqua minerale, conosciuti qui in provincia con il nome di “Badln”.

 

Ma anche aziende altoatesine dei settori wellness, salute o cosmetica possono farsi ispirare da queste antiche conoscenze su diversi metodi curativi e sviluppare su queste basi nuovi prodotti. «Il Cluster Salute & Benessere con la relazione di Wolf-Dieter Storl ha voluto sensibilizzare il pubblico sul potenziale che risiede nel bosco come luogo curativo e come importante fonte di riposo, nonché  tramandare alle imprese locali conoscenze popolari nel campo della guarigione proprie dei popoli antichi. Il suo intervento è un impulso per lo sviluppo di prodotti e servizi più moderni ma comunque non meno autentici e insiti nella nostra cultura» ha affermato Manuela Irsara, Manager del Cluster Salute & Benessere del TIS, che ha aggiunto: «ci ha fatto molto piacere aver potuto avere Wolf-Dieter Storl come relatore, per guidarci tra le nuove tendenze della regionalità e della neo-ecologia fino alle nostre radici».

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