Latte Alto Adige, 192 milioni di kg nel 2017

Aumento del prezzo di conferimento a 54,60 cent incl. IVA, 192 milioni di kg di latte prodotto e investimenti per 20 milioni di euro. L’economia lattiero-casearia si lascia alle spalle un anno turbolento, ma la più grande cooperativa del settore in Alto Adige, in occasione dell’assemblea generale che si è svolta mercoledì 10 maggio a Cardano, è stata in grado di stilare un bilancio estremamente positivo con risultati d’eccellenza. Unico neo: l’eccedenza di 7 milioni di kg di latte conferito.

L’esercizio 2016 di Latte Montagna Alto Adige ha fatto segnare un incremento dei quantitativi conferiti, ma al tempo stesso anche una diminuzione del prezzo del latte sfuso e un nuovo record del liquidato medio. Complessivamente, i soci hanno conferito oltre 192 milioni di kg di latte, ovvero poco meno della metà della produzione provinciale complessiva, facendo registrare un segno positivo del 3,7%, (7 milioni di kg in più rispetto all’anno precedente). Il mercato non è stato in grado di assorbire l’aumento della produzione, cui la cooperativa non era ancora pronta, tanto da rendere necessario lo smercio dell’eccedenza, per lo più come latte sfuso, con una netta riduzione del prezzo.

«Una regolamentazione dei quantitativi quanto mai opportuna»

In particolare nel secondo semestre, Latte Montagna Alto Adige è riuscita ad arginare i quantitativi di latte in crescita. “Considerando il difficile momento del mercato, la regolamentazione da noi stabilita era quanto mai opportuna ai fini di una gestione ragionevole della produzione”, ha affermato il presidente Joachim Reinalter. La disciplina dei quantitativi di Latte Montagna non è stata esente da critiche. “Una produzione maggiore, in linea di principio, è accettabile, ma è necessaria, da parte di tutti, piena consapevolezza delle conseguenze che ciò comporta. In tal senso, siamo riusciti a sensibilizzare i nostri soci, orientandoli a una produzione finalizzata al mercato e non al mero conseguimento della quantità”, ha sottolineato il direttore Robert Zampieri. Latte Montagna è stata criticata anche per aver bloccato la crescente importazione di vacche dall’estero (solo al fine di incrementare il quantitativo di latte). “Intendiamo supportare l’allevamento autoctono di bestiame giovane, nato e cresciuto qui, ottenendo ottime vacche lattifere”, ha proseguito Zampieri.

Mascarpone con crescita a due cifre

Dei 192 milioni di kg di latte del quantitativo complessivo conferito, oltre 170 milioni di kg, ovvero poco meno del 90%, sono stati trasformati in prodotti pregiati. Rispetto all’esercizio 2015, è stato lavorato l’1,6% in più di latte crudo. “Siamo nuovamente cresciuti in tutti i gruppi di prodotto strategici”, ha enfatizzato il direttore Zampieri. Se la percentuale dello yogurt ha fatto registrare un lieve incremento (0,7%), raggiungendo i 56,7 milioni di kg, il mascarpone ha addirittura conseguito una crescita a due cifre (19%), mentre i formaggi al taglio vantano un aumento del 4%. I consumatori hanno accolto positivamente la conversione del latte fresco in latte fieno, che ha avuto luogo a inizio anno. “In particolare per il latte bio, avremmo chance di ordinativi con tutte le catene di distribuzione italiane, ma ci scontriamo ancora con i limiti di disponibilità”, ha ricordato Zampieri.

Prezzi di conferimento aumentati a 54,60 cent

“Nonostante l’eccedenza di conferimento e i bassi prezzi del mercato, siamo riusciti a mantenere il prezzo pagato ai soci”, ha ricordato il presidente Reinalter. Con 54,60 cent incl. IVA al kg, la tariffa media ha addirittura registrato un lieve aumento rispetto al 2015.

Ai 2.597 soci è stato liquidato un totale di poco meno di 105 milioni di euro, ovvero il 3,2% in più rispetto all’esercizio 2015. “L’ottimo risultato e il prezzo di conferimento record si devono anche alla comprensione dei nostri soci, che hanno tenuto sotto controllo i quantitativi di latte prodotti”, ha ricordato il direttore Zampieri. Il fatturato netto, rispetto all’anno precedente, è cresciuto del 2%, raggiungendo i 198 milioni di euro, mentre l’utile di esercizio di Latte Montagna, con 630.000 di euro, è aumentato del 27%.

Netto incremento della quota di esportazione

Negli ultimi dieci anni, Latte Montagna ha raddoppiato la propria quota di esportazione dal 7 al 13% del fatturato netto complessivo. Il 32% della produzione viene oggi smerciato nella regione Trentino-Alto Adige e il 55% nel resto d’Italia. Nei prossimi 5-7 anni, la quota di esportazione raggiungerà il 20-25%. “In particolare in Asia, Nordamerica e Sudamerica, vediamo ottime opportunità di crescita, non solo per il mascarpone, ma anche per i formaggi e gli yogurt da bere”, ha ricordato Zampieri.

Investimenti per oltre 20 milioni di euro

Nel 2016, Latte Montagna ha attuato investimenti pari a 7,5 milioni di euro. Tra gli altri, è stato ultimato il nuovo edificio amministrativo, comprensivo di shop, bar e bistro. “Negli ultimi anni ci siamo concentrati sull’ottimizzazione, ora è tempo di puntare all’espansione”, ha proseguito Zampieri. Per l’anno in corso e per il 2018, sono previsti investimenti superiori ai 20 milioni di euro per ampliare gli impianti esistenti, che hanno ormai raggiunto i limiti di capacità. “Nel prossimo futuro, vogliamo continuare a crescere soprattutto nel comparto yogurt, mascarpone e formaggio”, ha ricordato Zampieri. Così, nello stabilimento di Bolzano, nelle ultime settimane, è stata installata una nuova linea per lo yogurt, che aumenterà la capacità del 10-15%. Anche il magazzino e la logistica saranno sottoposti a interventi di ampliamento e, presso lo stabilimento di Brunico, il caseificio e il deposito verranno ingranditi. “Sul mercato, i formaggi stagionati riscuotono un successo crescente e questo tipo di prodotti, in virtù dei lunghi tempi di maturazione, necessitano di spazi maggiori”, ha spiegato Zampieri.

I 40 anni dello yogurt Mila

Il primo yogurt Mila è stato confezionato presso la Latteria di Bolzano nel 1977. Latte Montagna Alto Adige intende celebrare l’anniversario dei 40 anni con un grande evento, lo “Jogustival”, in programma tra il 9 e l’11 giugno in Val Sarentino. Inoltre, a settembre, è prevista l’inaugurazione ufficiale del nuovo edifico amministrativo in Via Innsbruck a Bolzano. In autunno, poi, verrà lanciato sul mercato il nuovo formaggio a lunga stagionatura “Schwarzenstein” e, sempre nel settore dello yogurt, Zampieri ha annunciato “innumerevoli innovazioni”. Un’altra novità sarà quella del formaggio fresco di latte di capra.

Compensazione dei costi di trasporto

Nell’anno in corso, Latte Montagna terrà gli occhi puntati sul conferimento del latte e sull’andamento dei prezzi del latte sfuso, continuando a perseguire l’incremento della quota di lavorazione del latte e l’aumento del prezzo liquidato agli allevatori, al fine di contrastare gli elevati costi di produzione nelle aree di montagna. In tal senso, lo scorso anno, uno sgravio è giunto dagli indennizzi dei costi del trasporto del latte, erogati dalla Provincia alle malghe, per un ammontare di circa 1,2 milioni di euro. “La nostra riconoscenza va in particolare all’assessore provinciale Arnold Schuler, che ha consentito alle aree di raccolta del latte logisticamente svantaggiate di beneficiare di una compensazione”, ha ricordato il presidente Joachim Reinalter.

Miglior fornitore di latte

In occasione dell’assemblea generale, Thomas Steger del maso Felderhof a San Pietro in Valle Aurina (1.385 metri di altitudine) è stato premiato come miglior produttore di Latte Montagna Alto Adige. Solo a fine aprile, era stato insignito di un riconoscimento da parte della Federazione Latterie Alto Adige come miglior produttore di latte della provincia.

Adesione al Patto per la neutralità climatica

Nel 2016, Latte Montagna ha aderito al Patto per la neutralità climatica 2025, che intende, al più tardi entro il 2025, rendere tutte le attività aziendali climaticamente neutrali. “La tutela del clima non può prescindere dal contributo di tutti i soggetti e noi non intendiamo tirarci indietro”, ha ricordato il presidente Reinalter. Così, ad esempio, Latte Montagna ha compensato le emissioni di CO2 inevitabili con un progetto volto a promuovere la sostenibilità in Nepal. Inoltre, nella costruzione del nuovo edifico amministrativo, sono state messe in campo innumerevoli misure per la riduzione di tali emissioni. La cooperativa Latte Montagna Alto Adige è sorta nel 2013, a seguito della fusione delle cooperative di base Mila e Centro Latte Brunico (Senni). La cooperativa detiene partecipazioni in Gastrofresh, distributore di prodotti freschi, nel caseificio italiano Stella Bianca e nel Consorzio Formaggio Stelvio.

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