Larixpress, la casa editrice di Bolzano che reinventa il libro-app

Dal lavoro nei libri di carta – lavoro fisso e “sicuro” per quanto possa esserlo il settore editoriale oggi – all’avventura nel libro digitale. È questo il viaggio entusiasmante e senza rete che hanno intrapreso Elena Righi e Stefan Krickl, che a Bolzano hanno fondato Larixpress, una startup e una casa editrice che confeziona libri digitali per bambini e ragazzi. Non sono normali ebook, però. Piuttosto, raccogliendo fino in fondo le opportunità e le sfide poste dai nuovi strumenti informatici, sono percorsi interattivi e mutevoli dove grafica testo si fondono in un’esperienza nuova. «Veniamo entrambi dall’editoria classica, – racconta Elena Righi – io lavoravo per una casa editrice altoatesina, Stefan per una tedesca. Abbiamo sempre avuto una curiosità profonda per il mondo delle app, così abbiamo abbandonato il posto fisso per buttarci in questa impresa. Larixpress esiste poi grazie a un team più ampio di collaboratori: traduttori, sound designer, speaker, grafici e ovviamente programmatori».

Da Tino il Triangolino al Piccolo Principe

«Abbiamo iniziato producendo storie digitali per bambini – prosegue – Sono delle app, ma l’ambizione è quella di dare una nuova dimensione al libro stampato. Si guarda, si legge, si ascolta e si può anche interagire». Nasce così, nel 2013, “Tino il Triangolino”, una storia tutta immagini e brevi testi per bimbi di età prescolare, nominata dalla rivista statunitense Kirkus Reviews una delle migliori app dell’anno. «È un percorso non lineare, per andare avanti non si sfogliano le pagine, ma si tocca il triangolo giallo al centro dello schermo, che si trasforma di volta in volta in qualcosa di diverso come il becco di un uccello o l’orecchio di un cane. I passaggi sono random, dunque ogni volta il libro è diverso: è questa una delle sfide del libro digitale».

Tino il Triangolino

Tino il Triangolino

Sempre del 2013 è la app per bambini sulla mummia Ötzi, realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, e selezionata da Macity.net tra le migliori app culturali del 2013. Nel 2015 sono usciti l’enhanced ebook “Bolzano ovvero le avventure del cavaliere senza nome” per l’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano” e la app “Il Piccolo Principe – Libero adattamento per bambini”, entrambi con immagini che, una volta sfiorate dal dito del bambino, si trasformano e prendono vita. Un premio anche per il Piccolo Principe: questa volta è la Stiftung Lesen, prestigiosa fondazione tedesca di promozione della lettura, a onorare nel mese di marzo 2016 Larixpress con una menzione. «Si tratta di un grandissimo riconoscimento per la nostra app che viene lodata per la fedeltà all’originale e l’interazione alla portata dei più piccoli» si inorgoglisce Elena Righi.

Il tablet è un’avventura, non un anti-stress

Fatto non secondario, le storie sono trilingui: in italiano, in tedesco e in inglese. Lavorare in questo terreno inesplorato porta i due editori a interrogarsi su un tema controverso, quello del rapporto tra bambini e nuove tecnologie. «A prescindere dal tempo tecnico con cui il bimbo sta a contatto con lo schermo – dice Elena Righi – che siano 30 o 40 minuti al giorno al massimo come dicono gli esperti, a noi interessa il modo in cui questo tempo è utilizzato. È sbagliato usare smartphone e tablet come baby sitter: questi strumenti non vanno usati per noia, ma come un’avventura da fare insieme. Per questo immaginiamo storie appassionanti che facciano passare a bambini e genitori un tempo di qualità di fronte ai loro device».

Giulio Todescan

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