La crisi economica colpisce anche l'Emporio Solidale

Bolzano. Non lontano dagli imponenti palazzi che ospitano gli uffici della Rai locale, esiste una piccola realtà che sta affrontando l’attuale crisi energetica ed economica cercando risposte al di fuori dei canali a cui siamo abituati. Si tratta dell’Emporio Solidale gestito dall’associazione Volontarius, i cui locali si trovano in un ampio scantinato dietro a Piazza Mazzini, che è stato trasformato in modo da ospitare le corsie e gli scaffali tipici di un piccolo market, ma non solo. L’Emporio infatti offre a famiglie con difficoltà economiche la possibilità di acquistare beni di prima necessità (olio, pane, pasta, riso, omogeneizzati, etc.) senza spendere vero denaro, come spiegheremo meglio nel seguito. Inoltre, accanto alle corsie di questo piccolo market, trovano posto le bici elettriche usate dai “Cacciatori di Briciole” nei loro giri serali per le vie del centro di Bolzano, alla ricerca e soprattutto alla raccolta di cibo che viene donato da negozi di alimentari di vicinato e da alcuni supermercati della grande distribuzione.

L’Emporio Solidale si rifornisce infatti grazie all’attività di questi volontari, che tutte le sere dal lunedì al giovedì dedicano il loro tempo al recupero di cibo che altrimenti andrebbe sprecato e buttato, ma anche in maniera diretta attraverso donazioni da parte della grande distribuzione. Tuttavia, il referente dell’Emporio Solidale Enrico Stefanoni mostra scaffali oggi quasi vuoti, mentre fino a pochi mesi fa erano ben riforniti.
“D’altra parte – ci spiega Christian Bacci, vice presidente dell’associazione Volontarius e responsabile del progetto “Aiuti senza spreco” – le dinamiche che ruotano attorno alle donazioni e agli aiuti verso le persone più in difficoltà sono mutate parecchio nel corso degli ultimi anni: in particolare c’è una grande differenza tra il periodo precedente alla pandemia e quello attuale. Infatti, se prima dell’arrivo del Covid il surplus di produzione incideva poco sui bilanci delle grandi aziende di distribuzione, al giorno d’oggi la quantità di merci e cibo prodotta è calata, perché anche i grandi gruppi non possono permettersi di produrre troppo di più di quello che mettono in conto di vendere, in particolare per i maggiori costi di produzione che devono sostenere in questo periodo”.
La collaborazione con i negozi di vicinato invece è più semplice e diretta: grazie soprattutto all’attività dei volontari e dei promotori di queste iniziative, vengono individuate le piccole attività disponibili a entrare a far parte della rete degli “Aiuti senza spreco”. Quanto recuperato dai Cacciatori di Briciole rischia comunque di non essere sufficiente: “A partire dall’estate, abbiamo registrato la diminuzione di circa 1/3 di quanto viene raccolto e messo a disposizione presso l’Emporio, mentre le persone che hanno bisogno di questo servizio sono in aumento, in parte anche per l’arrivo di alcune famiglie di profughi ucraini.” ci dice Christian Bacci.

Rispetto a tutto il 2021, da gennaio a settembre 2022 le famiglie che si riforniscono all’Emporio Solidale sono passate da 240 a 267: in totale nel corso dell’anno hanno già usufruito di questo servizio 766 persone, di cui 303 sono minorenni. Dai dati che forniti da Volontarius, si evince che la maggior parte delle famiglie inserite in questo circuito, circa il 90%, non è di origine italiana. È da notare tuttavia, che nell’arco di un anno le famiglie italiane che fanno regolarmente la spesa all’Emporio Solidale sono quasi raddoppiate, passando da 16 a 28, segno evidente che la crisi sta iniziando a erodere la capacità di spesa anche di famiglie che vivono in quei quartieri di Bolzano che non necessariamente vengono definiti “popolari”.
“Viste  le dimensioni relativamente limitate dell’Emporio, possono venire a fare la spesa qui solo le famiglie residenti nel quartiere di Gries, per 2 volte al mese. – sottolinea Enrico Stefanoni – Gli acquisti all’Emporio avvengono grazie a dei “punti spesa” attribuiti agli utenti sulla base del reddito e della composizione della famiglia iscritta al servizio, senza quindi spendere vero e proprio denaro.” “Tutto il territorio di Bolzano è comunque coperto dalla rete FoodNet, – aggiunge Christian Bacci – di cui fanno parte organizzazioni come la Società di San Vincenzo De Paoli e l’Associazione caritativa Santo Stefano, che insieme alla Croce Rossa curano la distribuzione degli aiuti alimentari negli altri quartieri della città”-

Tutte queste attività sono fondate per la maggior parte sulla collaborazione di diverse associazioni, su donazioni private e sul volontariato, ovvero sul tempo che molte persone decidono di donare e di mettere a disposizione per aiutare chi più ne ha bisogno. D’altronde, la filosofia di Volontarius si basa su questi concetti, ma non si ferma qua, prova ad andare oltre: il progetto “Aiuti senza spreco” include anche l’iniziativa “La Birra Solidale”, prodotta in collaborazione con un noto birrificio bolzanino. Dal pane nero tradizionale altoatesino raccolto dai Cacciatori di Briciole viene realizzata una birra artigianale, che viene venduta in alcuni punti di distribuzione del centro: parte dei proventi ricavati dalla vendita di questa birra serve a finanziare le attività e i servizi della Volontarius, rappresentando un esempio virtuoso di risposta contro lo spreco alimentare, nonché di economia circolare.

Luca Bertamini

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