Ricandidatura, Kompatscher spiazza tutti: «Prima l'SVP faccia chiarezza»

Un territorio che guarda al futuro con ottimismo e attenzione. La stessa che rivolge al suo interno, per i problemi che interessano i suoi vertici governativi, a partire da un nodo ricandidatura ancora tutto da sciogliere, e un «problema etico» che, secondo il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, l’SVP deve affrontare alla svelta.

Durante la conferenza stampa di fine anno, Kompatscher ha delineato un percorso verso il futuro per l’Alto Adige segnato dalle sfide della pandemia, della transizione digitale ed ecologica, e della giustizia sociale. Ma parlando di futuro anche rispetto a se stesso. Non è ancora tempo, per il presidente, di sciogliere la riserva su una sua possibile ricandidatura. Troppe, ancora, le questioni sul tavolo all’interno dell’SVP: «Ci sono tante cose che vanno chiarite nel mio partito», ha detto Kompatscher, sollecitato sul tema. «Comportamenti non in linea con quella che dovrebbe essere l’etica del partito, e per me l’etica è importante nella politica. Vanno chiarite queste cose, e poi daremo una risposta sulla ricandidatura».

Una cautela che in Kompatscher traspare anche rispetto alla vicenda della mascherine cinesi acquistate dalla Provincia attraverso l’azienda Oberalp per un valore di 29 milioni di euro, e risultate poi essere inutilizzabili perché fuori norma in base a diversi test. «Faccio fatica a capire perché sono coinvolto nelle indagini», ha detto. «Sicuramente da presidente ho la responsabilità ultima di ogni cosa ed è normale che sia coinvolto. Ma sono sereno». Le mascherine furono importate in Italia il 24 marzo 2020, quando la pandemia era appena scoppiata e la ricerca di dispostivi di protezione era alta, ed erano destinate anche alla Croce Rossa e Protezione Civile.

Sostenibilità, «un percorso condiviso» che passa dall’autonomia

A proposito della grande sfida legata alla transizione ecologica, Kompatscher ha riepilogato alcuni punti di forza e di debolezza del territorio: «L’Autonomia di cui gode l’Alto Adige ci consente di avere maggiore spazio decisionale, rispetto ad altre Province e Regioni, in diversi settori. Questo comporta anche maggiori responsabilità. L’Alto Adige, grazie alle sue competenze autonomistiche, ha l’occasione di poter assumere un ruolo guida in merito al tema della sostenibilità».

A molti livelli, in Alto Adige, esiste la consapevolezza della necessità di avviare un rapido cambiamento in ambiti di vita quali l’alimentazione, la mobilità o il turismo. Tuttavia la comprensione della sostenibilità non è ancora così diffusa. «Troppo spesso la percezione dei problemi da risolvere è il risultato del personale punto di vista di chi ne è coinvolto», spiega Kompatscher. Pertanto, nell’ambito della strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, è necessario rafforzare la comprensione comune conferendo maggiore obiettività al dibattito e convogliare possibili conflitti all’interno di un dialogo costruttivo. «Il percorso verso uno sviluppo sostenibile non deve sottovalutare i conflitti potenziali», ha ricordato il presidente.

Innovazione, internazionalizzazione, e giustizia sociale

Nell’ambito della Euroregio (Tirolo – Alto Adige – Trentino), dell’ArgeAlp (la Comunità di lavoro delle Regioni alpine) e dell’EUSALP (la Strategia Macroregionale Alpina), la Provincia ha acquisito esperienza nella cooperazione transfrontaliera. La presidenza di EUSALP, ora assunta assieme al Trentino, è un ulteriore passo verso il posizionamento dell’Alto Adige come interlocutore per le iniziative transfrontaliere. «Non si tratta solo di istituzioni politiche – ha sottolineato il presidente della Provincia – ma sempre di più anche dei centri di innovazione e ricerca che, grazie ai finanziamenti locali, nazionali e internazionali, hanno più spazio di manovra in Alto Adige e possono dare un contributo importante all’internazionalizzazione e all’apertura del paese».

Kompatscher ha anche descritto la giustizia sociale come un contributo decisivo per la futura vitalità dell’Alto Adige. «Non dobbiamo solo costruire un ponte tra il Nord e il Sud, ma anche aprire la strada alla parità dei diritti e alle pari opportunità. È inaccettabile che ci siano persone svantaggiate o escluse solo perché sono donne, di colore o gay. Anche la diversità può diventare un centro di attrazione per datori di lavoro che contribuiscano a uno sviluppo sostenibile».

La pandemia: «Fondamentale mantenere comportamenti adeguati»

Sulla pandemia se da un lato Kompatscher fa autocritica, dall’altro lancia un appello: «Siamo sempre considerati i più bravi, è naturale che quando i “secchioni” sbagliano, e i nostri numeri sulla pandemia sono stati a lungo i peggiori in Italia, bisogna saperlo riconoscere», ha detto. « L’offensiva vaccinale è riuscita a frenare in parte l’incidenza dei contagi creando le condizioni per un periodo di festività più tranquillo. In vista dell’ondata da Omicron, prevista da numerosi esperti, sarà necessario mantenere misure comportamentali adeguate, serietà e solidarietà. Solo così potremo proteggere le fondamenta economiche e sociali del nostro territorio».

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