Legge provinciale: Roma contesta 25 punti, Kompatscher ribadisce: «Resta in vigore»

C’è soddisfazione e tranquillità sul volto di Arno Kompatscher, intervenuto poco fa nella consueta conferenza stampa per fare un bilancio di questi primi giorni di riapertura. La legge provinciale, che ha anticipato i tempi della ripresa economica nella fase 2 di tutta Italia, ha fatto discutere molto, soprattutto a livello nazionale. Nei giorni scorsi Bolzano era invasa da giornalisti giunti nel capoluogo per svolgere reportage televisivi. E anche loro avranno potuto constatare la disciplina di commercianti e clienti nel seguire le norme con rispetto.

“Voglio ricordare ancora una volta che è solo grazie allo sviluppo positivo del contagio epidemiologico che abbiamo potuto anticipare le riaperture in Alto Adige. I dati di oggi (zero decessi e zero nuovi casi, ndr) confermano ancora una volta che siamo sulla buona strada. La legge provinciale, che è stata approvata con larga maggioranza, e stata recepita in maniera corretta dai cittadini e dagli esercenti e questi primi giorni sono sicuramente positivi”, ha spiegato Kompastcher.

Legge provinciale, l’impugnazione del Governo

Il Landeshauptmann si è soffermato anche sull’annunciata impugnazione da parte di Roma della legge, annunciata lo scorso venerdì da parte del Ministro agli affari regionali Francesco Boccia. Sono ben 25 infatti, i punti messi in discussione da parte del Governo. Contestazioni che non riguardano solo le mancate misure di sicurezza previste dall’Inail, ma anche presunti sconfinamenti di competenza.

A riguardo Kompatscher ha ribadito ciò che aveva già spiegato venerdì scorso sempre in conferenza stampa: anche se impugnata, le legge resta in vigore. “Abbiamo ricevuto dal ministro Boccia una nota che elenca tutti i punti in cui, secondo il Governo, la nostra legge violerebbe le prerogative dello Stato. Siamo già al lavoro e risponderemo punto per punto. La legge continua a rimanere in vigore e verrà osservata e fatta osservare da tutti fino all’eventuale annullamento davanti alla Corte Costituzionale, processo però che avrebbe tempi lunghissimi. Siamo fiduciosi di poter difendere bene la legge davanti alla Consulta”.

 

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