Ius Soli: i candidati Svp in ordine sparso

Elezioni 2022. Durante il recente congresso, l’Svp ha cercato di mostrare grande unità e compattezza nel tentativo di ridurre gli effetti della pubblicazione del libro “Freunde im Edelweiss” che ha evidenziato le profonde spaccature che attraversano il partito autonomista sudtirolese. Divisioni che non sono solo politiche, ma che, in vista delle elezioni, è bene conoscere prima di porre la propria preferenza su una scheda.
Il tema Ius Soli/Ius Scholae, al di là dell’importanza innegabile, aiuta a comprendere al meglio la linea politica di un partito, tanto che divide in maniera piuttosto netta i partiti italiani tra destra e sinistra. In passato, l’Obmann Philipp Achammer si è schierato in maniera decisa contro lo Ius Soli, ma qual è oggi la posizione dei candidati alle prossime elezioni politiche?

Le risposte dei candidati Svp alle prossime elezioni mostra invece come vi siano approcci differenti rispetto alla questione. Contro allo ius soli, ma favorevoli allo ius scholae si sono espressi Manfred Mayr, candidato per il Senato nel collegio Bolzano-Bassa atesina e Manfred Schullian, candidato Svp per la Camera nella circoscrizione di Bolzano. Quest’ultimo ha così ha motivato la sua posizione: “Questo tema è stato oggetto di discussioni politiche ricorrenti negli ultimi anni, ma che come spesso accade, non hanno portato ad alcuna misura concreta. Ho una posizione critica nei confronti dello ius soli illimitato, ossia il principio secondo cui uno stato concede la cittadinanza a tutti i bambini nati sul suo territorio. Vedo grandi rischi di tensioni sociali se la cittadinanza – e i diritti che ne derivano – viene concessa a persone che in realtà non sono, o sono solo scarsamente, integrate nella società. Inoltre, questa regola non corrisponde alla tradizione dello stato di diritto degli Stati europei. D’altra parte, sarei molto favorevole all’introduzione dello ius scholae. Ciò consentirebbe di acquisire la cittadinanza ai bambini che hanno completato la scuola o la formazione in Italia, o che hanno frequentato la scuola per un certo numero di anni. Queste persone sono solitamente integrate nella società e non dovrebbero essere escluse. Senza cittadinanza, hanno meno diritti e opportunità e in molti casi subiscono discriminazioni intollerabili.”

Si dichiarano, invece, favorevoli tout court allo ius soli e allo ius scholae Dieter Steger, candidato per il proporzionale alla Camera e Julia Unterberger, candidata per il Senato nel collegio di Merano, che ha precisato:”Sono favorevole allo Ius soli. L’Italia ha un grave problema di invecchiamento della popolazione e di carenza di persone in età da lavoro. Mentre negli anni Sessanta a una persona giovane corrispondeva una anziana, oggi c’è un giovane ogni 5 anziani. In prospettiva, chi pagherà le pensioni e le spese sanitarie di una popolazione che invecchia così rapidamente? È nell’interesse di tutti che chi nasca in Italia venga integrato e non discriminato, partendo proprio dal riconoscimento della cittadinanza. A maggior ragione sono favorevole allo Ius Scholae. Non è un provvedimento sull’immigrazione, ma per evitare che esistano bambini di serie A e di serie B. In Italia ci sono quasi un milione di bambini e ragazzi che sono nati in Italia o che hanno passato in Italia quasi tutta la loro vita. Parlano anche il dialetto, ma non hanno gli stessi diritti dei loro compagni di classe. Lo Ius Scholae puntava a superare questa discriminazione: chi è nato in Italia o è arrivato in prima del compimento dei 12 anni, ha frequentato con profitto almeno 5 anni di scuola, può richiedere la cittadinanza italiana. Un fatto di elementare civiltà. Spero davvero che nella prossima legislatura ci siano i margini per approvare questa proposta e per far cessare una stupida discriminazione contro quasi un milione di minorenni”.

Più vaga la risposta di Meinhard Durnwalder, candidato per il Senato nel collegio di Bressanone: “il cosiddetto ‘ius soli’ è formulato in modo molto ampio e quindi comporta alcune incertezze, soprattutto per le minoranze. Lo ‘ius scholae’ deve essere visto sullo sfondo della carenza, in parte molto urgente, di lavoratori qualificati: non è uno svantaggio per l’Alto Adige se i giovani ben istruiti vengono integrati nella società.”
Non abbiamo ottenuto risposta da Renate Gebhard, candidata alla Camera a Bressanone.

Massimiliano Boschi (ha collaborato Caterina Longo)

Articolo modificato e aggiornato il 25 settembre 2022

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