Ipl-Assoimprenditori, second round. Giudiceandrea: «Sul welfare dati fuorvianti»

Neppure una buona notizia rasserena l’aria (tesa) fra Ipl e Assoimprenditori. Quasi una grande impresa su due ha firmato un contratto integrativo con i sindacati per il welfare dei dipendenti. Condizioni che l’Ipl è andata ad analizzare, come vi abbiamo riportato. Un’analisi che non è piaciuta a Federico Giudiceandrea, presidente degli imprenditori altoatesini. «Le nostre imprese non si tirano certo indietro quando si tratta di far partecipare i propri collaboratori al successo aziendale – ricorda -. La miglior dimostrazione sono stipendi più alti del 30 per cento rispetto alla media provinciale, che è già la più elevata d’Italia. Abbiamo sempre sostenuto la contrattazione di secondo livello e siamo convinti che rappresenti una possibilità per premiare il merito e la produttività. Allo stesso tempo riteniamo però un semplice elenco delle imprese che applicano e non applicano un contratto integrativo aziendale sindacale crei solo malumore e non contribuisca di certo a rafforzare le relazioni sindacali».

Aggiunge il Direttore di Assoimprenditori, Josef Negri: «A parte alcuni errori e inesattezze presenti nella tabella, riteniamo la pubblicazione della lista fortemente fuorviante. La tabella innanzitutto non tiene conto degli accordi territoriali che prevedono premi di risultato a favore dei dipendenti, come ad esempio per l’intero settore dell’edilizia. Soprattutto però non si tiene conto dei benefit e delle prestazioni supplementari che molto spesso proprio le aziende più strutturate garantiscono ai propri collaboratori a prescindere dalla formalizzazione degli stessi all’interno di un accordo aziendale, come ad esempio orari di lavoro flessibili, asili aziendali, premi o prestazioni di welfare individuali, percorsi formativi che arricchiscono le competenze delle persone. Anche l’aspetto retributivo sempre più spesso viene definito in base a trattative individuali con il dipendente: superminimi ad personam sono molto diffusi tra le aziende locali».

Qualche settimana fa galeotta era stata un’altra indagine dell’Istituto Promozione dei Lavoratori, che denunciava troppi carichi fisici per i dipendenti altoatesini. Anche allora era seguito un botta e risposta fra Assoimprenditori e Ipl.

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