Inquinamento atmosferico, la colpa è (quasi) sempre dell'A22

Autostrada del Brennero sul banco degli imputati per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico in Alto Adige, e non è una novità. L’arrivo dell’inverno porta regolarmente con sé una crescita delle emissioni inquinanti dannose per la salute delle persone. Per avere un’idea più precisa sia non solo della quantità delle sostanze immesse nell’aria, ma anche delle rispettive fonti e tipologie, è a disposizione un vero e proprio inventario provinciale, che si può anche trovare online all’interno del nuovo portale dedicato all’ambiente a questo indirizzo ambiente.provincia.bz.it/pianificazione-qualita-aria.asp. “Se vogliamo mettere in campo azioni realmente incisive in tema di riduzione dell’inquinamento – sottolinea l’assessore all’ambiente Richard Theiner – abbiamo bisogno di avere un quadro preciso delle cause. Per questo motivo ritengo che l’inventario delle emissioni rappresenti uno strumento fondamentale per elaborare una strategia efficiente sulla qualità dell’aria”.

L’inventario presenta in maniera chiara i dati del 2013 che emergono dalle 11 stazioni di rilevamento, suddivisi per settore (dall’agricoltura al traffico, dalla combustione alla produzione di energia) e per sostanza inquinante (ossidi di azoto, polveri sottili, biossido di carbonio e benzoapirene). Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, ad esempio, emerge che il 50% delle emissioni è provocato dal traffico stradale, e il direttore dell’Ufficio aria e rumore, Georg Pichler, ricorda che “in alcune zone del territorio, soprattutto in quelle attraversate dalle strade maggiormente trafficate, si registrano diversi sforamenti della soglia di attenzione europea di 40 microgrammi per metro cubo”.

A proposito di ossidi di azoto, inoltre, circa i due terzi delle emissioni vengono provocate dal traffico pesante, buona parte del quale circola lungo l’autostrada del Brennero. “In quest’ottica – aggiunge l’assessore Theiner – già all’inizio del 2014 la Giunta provinciale aveva elaborato un pacchetto di misure anti-inquinamento che sono state sottoposte all’attenzione dei ministeri competenti. Purtroppo, ad oggi, non è stata presa ancora nessuna decisione in merito”. Passando alle polveri sottili, invece, oltre il 70% delle emissioni deriva dai processi di combustione domestica, un dato che raggiunge addirittura il 97% per quanto riguarda il benzoapirene, sostanza cancerogena la cui produzione deriva dall’utilizzo di legname non adeguato per l’alimentazione di camini e stufe.

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