Ingegneri, best practice per costruire in armonia con il paesaggio

Dagli interventi in Valtellina al risanamento del fondovalle di Airolo. Passando per la green way di Bologna e le infrastrutture verdi in vista dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina nel 2026. Sono solo alcune delle best pratice emerse il 13 febbraio al seminario «Paesaggio e Infrastrutture» che ha sancito di fatto un «patto» tra ingegneri e architetti nel nome della progettazione e della costruzione sostenibile e in armonia con l’ambiente. Un tema, questo, molto sentito dall’intero territorio altoatesino da sempre a stretto contatto tra natura ed esigenze di modernizzazione. «Noi ingegneri siamo abituati a mettere la funzionalità e la sicurezza delle strutture in primo piano – ha commentato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Bolzano Giorgio Rossi -, ma nel settore delle infrastrutture, strade, gallerie e ponti, dove la competenza professionale, vista la tipologia delle opere, è assegnata ai soli ingegneri, abbiamo sempre più la necessità di dare spazio all’estetica e al loro inserimento nell’ambiente a beneficio del nostro paesaggio e dell’accettabilità delle opere».

Proprio per confrontarsi su questi temi di grande attualità che coinvolgono sia i due ordini professionali sia l’intera popolazione, al NOI Techpark giovedì sono arrivati in 350 tra ingegneri e architetti da tutto il territorio dell’Alto Adige. Il seminario intitolato appunto «Paesaggio e Infrastrutture» è stato organizzato dalla Ripartizione Infrastrutture della Provincia Autonoma di Bolzano con il coinvolgimento dei due ordini professionali, l’Ordine Ingegneri Bolzano e l’Ordine degli Architetti, e ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali che hanno illustrato alla platea qualificata le best pratice europee. Soprattutto legate ai territori montani che presentano una maggiore sensibilità ambientale. Ecco quindi le opere realizzate e da realizzare in Valtellina, le infrastrutture green della Svizzera italiana ma anche esempi di verde urbano come quello dei parchi di Bologna in cui natura e infrastrutture si fondono assieme in modo esemplare.

Tra i progetti che hanno suscitato maggior interesse quello del risanamento del fondovalle di Airolo in Svizzera: 100 milioni di Franchi e sette di lavori per ripensare completamente in chiave ambientale la strada che scorre accanto al piccolo comune. «La complessa infrastruttura di superificie con l’intersecamento di tre strade, si sposterà sottoterra – spiega Andreas Kipar, architetto responsabile del progetto – e al termine dei lavori in superficie si troverà quasi esclusivamente la natura, una nuova natura. La parte innovativa di questo progetto è la collaborazione attiva tra istituzioni, pubblica amministrazione, autorità e soprattutto popolazione».

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