Alto Adige, la produttività è bassa. E si cercano addetti qualificati

La qualifica, in Alto Adige, conta più della tecnica.  Uno studio dell’Ire – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano – ha analizzato il futuro fabbisogno in Alto Adige di forza lavoro fino al 2025, rivelando che nel settore altoatesino dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco gli addetti qualificati sono molto richiesti. Si registra invece una carenza tra le professioni intellettuali e scientifiche e i dirigenti, mentre per la forza lavoro non qualificata il mercato del lavoro diventa sempre più difficile.

Dallo studio emerge che la produttività media del lavoro, ossia il valore aggiunto per addetto, è nettamente inferiore a quella delle imprese delle regioni più produttive d’Europa. Per aumentare la produttività del lavoro in questo settore bisognerebbe adattare la struttura altoatesina delle qualificazioni professionali alle regioni leader europee.

Ecco gli addetti qualificati più richiesti

Secondo i risultati della ricerca, per raggiungere i migliori standard europei occorrono soprattutto addetti qualificati in materie ingegneristiche e manageriali. In futuro aumenterà inoltre il fabbisogno di addetti ai servizi e alle attività commerciali. Anche gli artigiani e i conduttori di impianti e macchinari continueranno a svolgere un ruolo fondamentale. Calerà invece la richiesta di tecnici, impiegati di ufficio e professioni non qualificate. «Gli addetti altamente qualificati sono determinanti per il successo delle imprese locali – sottolinea il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner –. Pertanto è importante allargare le possibilità di accesso agli studi superiori. I corsi di istruzione tecnica superiore potrebbero inoltre fungere da collegamento diretto tra il mondo della formazione e quello economico».

La versione integrale dello studio dell’Ire è disponibile in forma cartacea presso la Camera di commercio oppure scaricabile dal sito http://www.camcom.bz.it.

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