Funivie e innevamento, le «big» altoatesine superano il miliardo di fatturato

Fatturati di 873 milioni di euro per Leitner – gruppo specializzato in sistemi di trasporto a fune, sistemi di innevamento e battipista – e di 200 milioni per TechnoAlpin – azienda di riferimento negli impiantiti di innevamento. Questi i nuovi numeri delle imprese funiviarie made in Italy, che si confermano leader in Europa. «Il know-how unico, la tecnologia all’avanguardia e la costante attenzione verso il binomio innovazione-sostenibilità ambientale delle nostre aziende del settore funiviario le hanno rese nel tempo dei veri e propri leader in Italia e all’estero, in grado di portare il nostro ‘sapere’ e il nostro prodotto in tutto il mondo» afferma Valeria Ghezzi, presidentessa di ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari. «In un periodo storico in cui il made in Italy sta rischiando di essere ceduto all’estero al miglior offerente, le eccellenze del settore funiviario si stanno dimostrando sempre più solide e competitive anche nei mercati internazionali: un grande motivo di orgoglio» continua Ghezzi.

Il gruppo Leitner, nel solo 2017, ha infatti investito 23 milioni in ricerca e sviluppo, che hanno portato – dopo i traguardi dell’impianto sul ghiacciaio austriaco della Stubai e della funivia 3S più alta del mondo sul versante svizzero del Piccolo Cervino – all’avveniristico impianto che entrerà in funzione nell’estate 2019 a Voss, rinomata località turistica della Norvegia. Questo impianto, costato 31 milioni di euro, è unico nel suo genere, dal momento che ospiterà la stazione funiviaria, quella degli autobus e quella dei treni nello stesso edificio.

TechnoAlpin può invece vantare tra i propri progetti uno dei generatori di neve tra i più alti in Europa, che si può trovare sul Plateau Rosa sopra Cervinia, a 3.320 metri di altitudine. Questo progetto – realizzato grazie all’investimento annuale di quasi 6 milioni di euro in ricerca e sviluppo, in sinergia con università e istituti di ricerca – renderà ancora più semplice, nella prossima stagione invernale 2018/2019, il collegamento sci ai piedi fra Svizzera e Italia, attraverso il comprensorio sciistico di Breuil-Cervinia/Valtournenche e quello di Zermatt, per un totale di 360 km di piste.

Gli impianti a fune ricoprono quindi un ruolo centrale nell’economia dei territori montani: 400 società attive nel settore a livello nazionale, per un totale di oltre 1.500 impianti, 12.000 dipendenti e circa 1 miliardo di euro di fatturato e 7 miliardi di euro di indotto. «Per non parlare della grande attrattività delle nostre aziende nei confronti dei mercati esteri, coi quali quest’anno sono stati stipulati accordi per la realizzazione di importanti progetti del valore complessivo di circa 150 milioni di euro» conclude la presidentessa.

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