Sostegno alle imprese, in 210 riceveranno i finanziamenti

Il Dipartimento economia della Provincia di Bolzano ha pubblicato nei giorni scorsi la graduatoria dei destinatari del sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese. Delle domande complessivamente pervenute entro il 30 giugno scorso al Dipartimento e valutate dai tecnici sono state 210 le richieste accolte positivamente. Complessivamente alle aziende destinatarie, che possono ricevere un massimo del 20% dei costi ammessi, arriveranno 6 milioni di euro, contribuendo così a sostenere investimenti programmati pari a 30 milioni di euro, grazie al fondo rifinanziato dalla Giunta lo scorso aprile per incentivare la capacità concorrenziale delle Pmi. Le risorse sono così suddivise: 2,5 milioni per imprese dell’artigianato e dell’industria fino a nove dipendenti e altrettanti per quelle fra 9 e 49 dipendenti, mentre un milione è dedicato unicamente alle imprese del commercio e dei servizi, che da quest’anno hanno ottenuto una graduatoria separata ad hoc. Se nel 2017 il focus dell’amministrazione pubblica era centrato sulle imprese artigiane attive nelle valli e nelle zone rurali, nel 2018 l’amministrazione ha inteso dedicare maggiore attenzione anche alle imprese del commercio e dei servizi. , con particolare attenzione al tema della trasformazione tecnologica e digitale. A questa maggiore attenzione le imprese hanno risposto positivamente: se nel 2017 le domande accolte positivamente erano state 143 fra quelle provenienti da imprese artigiane, 21 fra quelle provenienti dall’industria e 5 fra quelle del commercio e dei servizi, per il 2018 le imprese aggiudicatarie di un contributo sono state rispettivamente 139, 21 e 50. Un’impresa su cinque fra quelle che hanno fatto richiesta intende investire in innovazione e digitalizzazione.

Anche il panificio si innova

L’anno scorso ad esempio un panificio della Val d’Ultimo ha investito 215.000 euro nell’automatizzazione dell’approvvigionamento di materie prime, ottenendo 38.000 euro dalla pubblica amministrazione. La pasta madre, ad esempio, fino a quel momento veniva prodotta manualmente e a questo scopo il personale dovevano rinnovarla tre volte l’anno. Ora questa operazione viene svolta da un apparecchio di fabbricazione austriaca, garantendo fra l’altro l’adeguata temperatura di conservazione della pasta stessa. Ma il software calcola ad esempio anche la quantità di pane da produrre a seconda delle commesse ricevute dal panificio stesso. «Le nostre impastatrici ricevono la corretta quantità di ingredienti a seconda della ricetta da realizzare direttamente dai silos che conservano le materie prime» spiega il titolare Hannes Schwienbacher. Oltre all’innovazione dei processi produttivi e a progetti di ricerca e sviluppo industriale, altri criteri risultano determinanti per l’assegnazione del contributo: ne fanno parte progetti di sviluppo aziendale, certificazioni di qualità, impiego di apprendisti, fragilità strutturali, imprese a conduzione femminile, commercio al dettaglio in zone periferiche.

Gli aiuti alle imprese

Tale contributo alle imprese rappresenta uno dei pilastri su cui si basano i sistemi di incentivazione economica messi in campo dalla Provincia e attuati nel corso della legislatura in stretta collaborazione con i rappresentanti del mondo economico. Tali incentivi mirano a sostenere gli imprenditori nello sviluppo della loro capacità concorrenziale. La principale misura è rappresentata dagli sgravi fiscali per circa 400 milioni di euro che sono stati messi a disposizione delle imprese per effettuare investimenti. Secondo il presidente della Provincia si tratta della misura meno burocratica. Il fondo di rotazione mette invece a disposizione crediti ad interesse agevolato da destinare agli investimenti e riscuote, come di consueto, una notevole interesse soprattutto da parte delle imprese di maggiori dimensioni. Un altro pilastro è rappresentato dalla promozione dell’aggiornamento, della consulenza e del trasferimento tecnologico, a cui si aggiungono infine le misure di sostegno rivolte a settori specifici come, ad esempio, il commercio di vicinato o i comprensori sciistici.

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