ICOFF, il nuovo centro di ricerca del NOI che realizza prodotti fermentati per alimenti sostenibili
Innovazione. Un centro di fermentazione dedicato al settore alimentare e farmaceutico, per progetti di ricerca che coinvolgono direttamente le esigenze delle aziende. ICOFF (International Center on Food Fermentations) è il nuovo progetto di NOI Techpark, uno spazio laboratoriale unico in Italia e tra i pochi in Europa che attraverso le tecniche e i processi di fermentazione, permette lo sviluppo di alimenti sostenibili, salutari e nutrienti.
Inaugurato il 29 ottobre 2024, il centro opera in stretta collaborazione con nove aziende del settore alimentare, che sostengono con 150 mila euro le attività di ricerca degli scienziati per sviluppare un progetto innovativo da poter poi commercializzare all’interno delle proprie linee di prodotto. Il contratto ha una durata di 3 anni, tra i partner figurano grandi realtà nazionali e locali come Barilla, le altoatesine Mila e Dr. Schär. A capo del Centro la professoressa Raffaella Di Cagno, microbiologa e responsabile della piattaforma Micro4Food di Unibz.
«ICOFF è un luogo dove le aziende investono in se stesse. L’idea al centro del progetto è uno spazio in cui le imprese possono soddisfare le proprie necessità, in sinergia e contatto diretto con la ricerca e l’innovazione» spiega Matthias Fill, Head of Unit Tech Transfer Food & Health di NOI Techpark.
La ricerca orientata al mercato
Oltre all’innovazione nel campo delle biotecnologie, a rendere unico ICOFF è l’asset di sviluppo e collaborazione con le aziende partner. Ciascun ricercatore, infatti, dedica il proprio tempo alla creazione di soluzioni su misura per il cliente assegnato. Questo nuovo approccio migliora sensibilmente il rapporto tra azienda e innovazione tecnologica. Come spiegato da Fill: «Molto spesso, le aziende che collaborano con i laboratori richiedono progetti basati su tecnologie che il gruppo di ricerca ha già sviluppato. Sotto questo punto di vista, si tratta soltanto di applicare la ricerca già esistente per rendere fruibile l’innovazione sul mercato».
ICOFF opera su tre ambiti principali: il primo riguarda lo sviluppo e il miglioramento di prodotti e processi innovativi mediante l’impiego di fermentazioni microbiche, con l’obiettivo di creare nuovi alimenti funzionali e a lunga conservazione. Il secondo si occupa del corretto bilanciamento tra dieta-salute umana, approfondendo le interazioni tra microbioma intestinale e alimenti fermentati grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, come il Simulatore dell’Ecosistema Microbico Intestinale Umano (SHIME), un sofisticato modello che riproduce il funzionamento dello stomaco umano. Infine, il terzo filone esplora il riciclo di sottoprodotti alimentari e la valorizzazione di materie prime alternative, sfruttando il potenziale delle fermentazioni per trasformare scarti in risorse sostenibili.
Lo studio dei processi di fermentazione, impiegato fin dai tempi antichi, rappresenta una grande opportunità per la creazione di soluzioni sostenibili ad alto valore nutrizionale. A rendere unico questo metodo è soprattutto la versatilità: «La fermentazione è una tecnologia così versatile da poter essere impiegata per una grande varietà di prodotti, dagli yogurt fino allo sviluppo di alimenti proteici alternativi. Parliamo quasi di una forma di robotica applicabile al settore biologico, se si è capaci di selezionare i micro organismi giusti, le prospettive di sviluppo sono molto ampie», racconta Fill.
Gli impianti
Il centro di ricerca, allestito in un’area complessiva di 500 metri quadri, ospita dieci laboratori all’avanguardia concentrati su microbiologia, biotecnologia e chimica alimentare. Nella sede del NOI Techpark a Bolzano, le dotazioni comprendono strumenti tecnologici all’avanguardia.
Tra le infrastrutture spiccano macchinari per l’analisi dei metaboliti, come il sistema GC-MS, che svelano le trasformazioni biochimiche degli alimenti fermentati. I laboratori microbiologici studiano batteri, lieviti e funghi, utilizzando microscopi, liofilizzatori e cappe sterili per migliorare sicurezza e qualità dei prodotti. Il sistema ESIN (Engineered Stomach and Small Intestine) simula la digestione umana, permettendo di analizzare l’assorbimento dei nutrienti, mentre colture cellulari umane valutano benefici e rischi per la salute. Completano il centro bioreattori per la produzione su larga scala e un impianto pilota per il confezionamento sterile, coniugando tradizione e innovazione.
Immagine di apertura: foto dei laboratori di ICOFF (foto Ufficio Stampa NOI Techpark)
Alberto Lolliri