I ricercatori Eurac alla conferenza sul clima dell'Onu

Negli ultimi anni, eventi estremi come temporali e forti precipitazioni sono in aumento, e il rischio di inondazioni, colate di fango e cadute di massi è cresciuto. Secondo il Rapporto sul clima dell’Alto Adige pubblicato da Eurac Research nel 2018, le regioni montane sono particolarmente sensibili agli effetti del clima: dagli anni 70 le temperature in Europa sono aumentate di 1,5 gradi e nella regione alpina fino a 2 gradi. Alla conferenza mondiale sul clima organizzata dall’ONU si sta discutendo di come in tutto il mondo stiano cambiando gli habitat montani, di quali saranno le sfide dei prossimi anni, e delle possibili soluzioni. Anche gli esperti di Eurac Research sono a Madrid per contribuire al dibattito.

A livello internazionale, la protezione del clima si trova in una fase cruciale. Da quasi una settimana, i rappresentanti di governo di 197 paesi ne stanno discutendo nella capitale spagnola, insieme a 20.000 delegati, migliaia di rappresentanti della società civile, e rappresentanti dell’economia e della scienza. L’obiettivo principale dell’incontro è quello di convincere il maggior numero possibile di paesi ad aumentare i contributi nazionali per la protezione del clima entro il prossimo anno, come previsto dall’accordo di Parigi. L’assunto di base è che le sfide globali vadano affrontate a livello globale, come sancito dal principio guida dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030, il programma d’azione delle Nazioni Unite. L’Agenda comprende 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale ed ecologico: dall’approvvigionamento idrico ed elettrico, a un’istruzione di alta qualità, allo sviluppo sostenibile delle città.

Per ciascuno di questi obiettivi, alla COP25 stanno tenendo degli eventi di supporto. Il Programma GLOMOS di Eurac Research, insieme ad altre organizzazioni delle Nazioni Unite, tra cui UNESCO e FAO, si occupa di presentare gli sforzi dell’ONU per il raggiungimento dell’obiettivo 15, che mira a proteggere gli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile e porre fine alla perdita di biodiversità. “In particolare, il nostro contributo è focalizzato sullo sviluppo delle regioni di montagna. Le zone montane sono più colpite dal riscaldamento globale rispetto alle zone circostanti, ma sono essenziali per fornire acqua potabile all’umanità, per preservare gran parte della biodiversità mondiale, così come spazio di svago e riposo”, dichiara Stefan Schneiderbauer, co-responsabile del programma GLOMOS dell’ONU insieme a Jörg Szarzynski.

Nell’ambito di questo programma, Eurac Research e Istituto per l’ambiente e la sicurezza umana dell’Università delle Nazioni Unite (UNU-EHS) di Bonn hanno istituzionalizzato la loro cooperazione per promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna in tutto il mondo. Agire in maniera coordinata permette di migliorare la vita delle persone che abitano in montagna, e di mettere in pratica i risultati della ricerca in diversi settori, come adattamento climatico, protezione dai rischi di catastrofi, e interventi di emergenza. “Una delle ragioni principali della nostra presenza a Madrid è la sensibilizzazione sull’importanza delle regioni di montagna per raggiungere gli obiettivi definiti dall’ONU. Inoltre, l’incontro ci offre l’opportunità di rafforzare i contatti con altre organizzazioni attive a livello internazionale e di pianificare nuovi accordi di ricerca”, afferma Schneiderbauer. Fino al 13 dicembre COP25 offre ai partecipanti un contesto internazionale in cui confrontarsi e negoziare forme di cooperazione per rendere più efficaci le misure di protezione del clima.

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