I cannoni sparaneve per spegnere gli incendi

E’ sostenibile in eterno il mondo dell’innevamento artificiale? La domanda, dopo un inverno come questo, che si avvia alla conclusione salvato solo dai cannoni sparaneve, non è oziosa: da un lato l’aumento delle temperature rende sempre più difficile l’attivazione degli impianti, spostando in alto la quota innevabile, dall’altro, per i produttori degli impianti, ci si trova a che fare con un mercato ormai saturo. In Europa e in America chi doveva attrezzarsi si è attrezzato. Rimane il grande mercato della Cina, dove la passione dello sci sta arrivando ora. Ma diversificare è d’obbligo.

Cannoni sparaneve contro gli incendi

Per questo TechnoAlpin, uno dei maggiori produttori al mondo di impianti d’innevamento sta convertendo la tecnologia inventata per sparare la neve artificiale (quindi i famosi cannoni sparaneve) a servizio dei vigili del fuoco. Sì, si tratta di sparare l’acqua (non più in forma nevosa) per spegnere gli incendi o per abbattere le polveri nel cantieri. Il tutto riuscendo a dosare al meglio la quantità d’acqua necessaria. TechnoAlpin lo sta facendo attraverso una società affiliata, la EmiControls che ora apre un ufficio a Trento e che prevede di passare da 6 a 14 occupati. I cannoni anti-incendio possono essere montati su cingolati autonomi o sui camion dei vigili del fuoco. Ed ecco qua come TechnoAlpin prova ad aprirsi nuovi mercati.

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