Giornata mondiale diabete, ecco le iniziative a Bolzano

Nel mondo 415 milioni di persone adulte hanno il diabete, se ne stimano 640 milioni entro il 2040, si stima che fino a uno su tre non è diagnosticato, lo screening è fondamentale per garantire la diagnosi precoce e un adeguato trattamento necessario a ridurre il rischio di gravi complicanze. “Occhi sul diabete” è il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2016 istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si celebra il 14 novembre. In Italia viene organizzata dal 2002 da Diabete Italia per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete, le sue forme –tipo 1 e tipo 2 le principali-, la possibilità di prevenirle (nel caso del solo tipo 2) e/o diagnosticarle prontamente. Quest’anno gli eventi si concentrano nella settimana che va dal 7 al 13 novembre dove in circa 500 città d’Italia saranno centinaia gli eventi organizzati da Associazioni di persone con diabete, Medici, infermieri, altri professionisti sanitari e istituzioni. La Giornata Mondiale del Diabete è la più grande manifestazione del Volontariato in campo sanitario, è realizzata con il Patrocinio di numerosi Ministeri, tra cui il Ministero della Salute, il patrocinio della Croce Rossa Italiana e del CONI, in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai. Oltre ai punti d’incontro con la popolazione nelle “piazze” d’Italia, a livello locale vengono organizzate conferenze stampa, convegni, dibattiti pubblici, incontri con le autorità locali,

Per l’edizione 2016 a Bolzano ADAA (Associazione Diabetici Alto Adige) e AGD (Associazione Giovani Diabetici) partecipano assieme all’importante appuntamento, un’occasione per “sigillare” questa collaborazione e far conoscere l’attività a tutta la popolazione. Dallo scorso anno infatti le due associazioni hanno iniziato a lavorare assieme nella stessa sede di via Montecassino n. 12 e cominciato un processo di collaborazione che le porterà a breve ad essere un unico ente. Lo scopo principale di questo gesto è la volontà di seguire in modo continuativo i bambini diabetici, futuri adulti, dando loro un punto fermo di sostegno una volta raggiunta la maggiore età, collaborando attivamente da vicino, e non come due poli distanti, come successo fino ad ora. La giornata Mondiale del diabete si svolgerà come ogni anno il 14 novembre in concomitanza con quella nazionale ma molte sono le iniziative organizzate nella settimana precedente in Alto Adige in preparazione dell’evento e all’insegna della prevenzione. Si tratta di appuntamenti importanti per chi il diabete ce l’ha e vuole migliorare la sua qualità di vita ma soprattutto per chi vuole saperne di più, conoscere e tenersi informato.

Si comincia nei giorni 10, 11 e 12 novembre con l’iniziativa “sostieni i bambini con diabete” promossa dalla nota catena di panifici bolzanini Hackhofer che nei suoi punti vendita distribuirà dei dolcetti fatti appositamente per l’occasione, un modo insolito per parlare di diabete, informare chi acquista e raccogliere i proventi in beneficenza. È sufficiente passare in uno dei panifici Hackhofer in queste giornate, a Bolzano in via de Lai, in via Museo, in Corso libertà, in via Torino e in via Renon, e con un semplice gesto  acquistare i biscotti, informarsi e contribuire alla raccolta fondi!

Altro importante evento è il convegno “Aumentare l’efficacia delle cure nel diabete – l’empowerment del paziente tra pratica e aspetti psicologici” organizzato per il 12 novembre alla sala congressi del comune di Bolzano a partire dalle ore 10. Si tratta di un momento fondamentale di incontro e informazione sulle tematiche del diabete, ed è aperto all’intera popolazione. Durante la mattinata si parla di patient empowerment, un processo disviluppo personale, nel corso del quale il paziente acquisisce conoscenze, capacità e consapevolezza tali da consentirgli (in tutto o in parte) di compiere delle scelte autonome e indipendenti riguardo la propria salute. Il paziente intraprende un nuovo percorso insieme al proprio medico: ecco che cambia allora il rapporto stesso tra medico e paziente. 3 i momenti fondamentali del convegno. Il primo intervento sarà di Carla Melani e Alessio Zancanari su “EVVIVA-D: corsi per l’autogestione del diabete promossi dall’ Azienda Sanitaria dell’Alto Adige”. Il secondo momento con la psicologa Martina Kosta ha per titolo “Il diabete non va mai a Rimini: aspetti psicologici”, e infine chiuderà il convegno Stefano Nervo, presidente di ADAA e neopresidente di Diabete Forum con la relazione “il piano nazionale diabete: la situazione in provincia di Bolzano”. Durante il convegno, per chi vuole partecipare con tutta la famiglia, i bambini potranno giocare, colorare e divertirsi insieme a due animatrici nello spazio antistante alla sala!

Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero; la glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas. Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che, tranne che per poche varietà molto rare (es. MODY), non c’è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un’altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalarsi superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia. Il paziente diabetico che segue con costanza la terapia adeguata e adotta stili di vita sani, ha una aspettativa di vita pari a quella delle persone non diabetiche.

I dati diffusi dal rapporto dell’osservatorio ARNO 2015 evidenziano come nel nostro Paese il 6,2per cento delle persone ha il diabete, si tratta di circa 4 milioni di italiani. Oltre a questi c’è un altro milione di italiani che ha il diabete e non lo sa. La stima complessiva è di circa l’8 per cento, tra noti e misconosciuti. Nei prossimi venti anni potremmo arrivare al 10 per cento. Già oggi, considerando la popolazione tra i 65 e i79 anni, la percentuale tra gli uomini è superiore al 20 per cento.

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