Val di Non, inaugurata la prima funivia delle mele firmata Leitner

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Pradaia, Val di Non. La raccolta delle mele diventa “green” e innovativa e si fa in funivia. A Predaia, in Val di Non, in provincia di Trento, il Consorzio Melinda, che produce 400.000 tonnellate di mele all’anno, ha deciso infatti di affidarsi a Leitner per dare vita al primo impianto al mondo a fune dedicato al trasporto di frutta. La “funivia delle mele” – finanziata in parte dal programma europeo Next Generation EU che ha coperto il 40% dell’investimento – permetterà di evitare 5.000 viaggi di tir su gomma, con una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 nella valle.

Il nuovo impianto è stato inaugurato ufficialmente alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dei vertici di Melinda, il presidente Ernesto Seppi, e di Leitner rappresentati da Anton Seeber e Martin Leitner ieri, 18 novembre 2025. In mezzo ai meleti trentini è quindi attivo un percorso di 1,3 chilometri che collega uno dei centri di lavorazione di Predaia con le celle ipogee nel cuore della miniera di Rio Maggiore, a 900 metri dall’ingresso delle cave, a circa 575 metri sul livello del mare.

Anton Seeber e Martin Leitner all’inaugurazione della funivia delle mele. Foto courtesy Leitner

Dal punto di vista tecnico, si tratta di una cabinovia monofune ad agganciamento automatico con 11 sostegni (di cui 6 in galleria) della lunghezza di 1300 metri e dislivello di 87 metri, capace di trasportare ogni ora 460 contenitori impilabili da 300 chili ciascuno, alla velocità di 5 metri al secondo. Il percorso parte dalla sala di lavorazione di Predaia e arriva fino alla Miniera di Rio Maggiore, all’interno delle cave realizzate per estrarre la roccia dolomia. Qui il suo percorso prosegue per altri 430 metri all’interno di una galleria per raggiungere le celle ipogee: un “frigorifero naturale” a temperatura controllata nel cuore delle Dolomiti che già oggi permette di risparmiare il 30% di corrente elettrica rispetto a un magazzino tradizionale, evitando peraltro di dover costruire nuovi edifici in superficie.

Grazie all’installazione di tapparelle elettriche sulle cabine, che si aprono e si chiudono automaticamente una volta giunte le cabine in stazione, le operazioni di carico e scarico sono completamente automatiche e non richiedono assistenza manuale. In totale, il sistema richiede un solo dipendente, che è responsabile del monitoraggio del buon funzionamento e del controllo del sistema. Nella stazione terminale della funivia è inoltre integrato anche un montacarichi alto 26 metri con una capacità di carico di una tonnellata, che collega i due livelli dei magazzini ed è dotato di un sistema di carico e scarico completamente automatico.

Immagine in apertura: la “funivia delle mele” in Val di Non a Predaia. Foto courtesy Leitner.

 

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