Funicolare Mendola, metà risanamento lo pagano i privati

La funicolare che collega S. Antonio di Caldaro al Passo Mendola ha una storia lunga 113 anni, è stato il primo impianto a fune alimentato ad elettricità di tutto il Tirolo, e dal 1993 è di proprietà della STA (Strutture trasporto Alto Adige), mentre il concessionario SAD si occupa del servizio di trasporto persone. Gli anni si fanno sentire anche per l’edificio che ospita la stazione a valle, anch’esso con un’anzianità di servizio ormai superiore ai 100 anni, e per questo motivo la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Florian Mussner, ha deciso di intervenire con una massiccia opera di risanamento. Durante la riunione di martedì 20 dicembre sono state approvate le caratteristiche tecniche dell’opera, che sarà al centro di un progetto di partnership pubblico-privato.

“In oltre un secolo – sottolinea Mussner – la stazione a valle ha avuto quasi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, e riteniamo dunque urgente svolgere dei lavori di risanamento, soprattutto per quanto riguarda gli interni della struttura”. Il progetto approvato, oltre al risanamento generale dell’edificio, prevede il rifacimento completo dell’impianto elettrico e dei servizi igienici, nonchè dei collegamenti a luce, acqua, gas e telefonia. Grazie alla sostituzione di porte e finestre, inoltre, la stazione a valle della funicolare della Mendola potrà raggiungere lo standard CasaClima C. “Parliamo di un investimento di 762.500 euro – spiega l’assessore ai lavori pubblici – quasi la metà dei quali saranno finanziati da imprenditori privati”.

Si tratta, infatti, di un progetto PPP (Public Private Partnership), con la Provincia chiamata a stanziare poco più di 402mila euro, mentre i restanti 360mila saranno a carico dei privati, i quali in cambio riceveranno la gestione di tutta la parte commerciale del nuovo edificio. “Questo tipo di iniziative – conclude Florian Mussner – hanno il vantaggio di snellire l’iter di svolgimento dei lavori e portano vantaggi anche ai cittadini, che vedranno l’opera terminata in tempi più brevi, e alla pubblica amministrazione, che sarà sgravata di una fetta consistente dei costi”.

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