Fondo di garanzia del Mise, in crescita le Pmi che hanno aderito

Un un anno di forte crescita per il Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico: è stato il 2016, che ha visto un incremento dell’11,6% sul 2015, le domande accolte hanno raggiunto quota 114.487, confermando il ruolo centrale della garanzia pubblica per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese.

È stato di 16,7 miliardi di euro il valore dei finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari grazie alle garanzie del Mise, con un aumento dell’11,4% sull’anno precedente, garantendo un importo pari a 11,6 miliardi, in crescita del 13,8% rispetto al 2015.

Le Pmi che hanno avuto accesso al credito tramite la garanzia pubblica sono state 74.818, in aumento del +12,5% rispetto al 2015, e si registrano frequenti casi di imprese che hanno ottenuto più di una garanzia. Tra queste, una quota rilevante ha potuto effettuare nuovi investimenti: le garanzie concesse per tale finalità segnano un incremento del 34% rispetto al 2015 (23.283 in totale), tornando ad attestarsi su una quota pari al 20,3%, in linea con gli anni pre-crisi.

Sebbene la quota prevalente delle domande provenga dal Nord, dato il maggiore sviluppo imprenditoriale di questa area, la crescita più elevata spetta alle regioni del Sud Italia con riferimento sia alle domande approvate (+18,5%) sia ai finanziamenti accolti (+20,3%). Le richieste accolte provenienti dal Mezzogiorno, pari a 33.831, raggiungono una quota pari al 29,6% del totale.

Rilevante è anche il ruolo della garanzia pubblica in relazione alle imprese in fase di start up (costituite da non più di 3 anni). Le operazioni accolte sono 15.060 (+5,4% rispetto al 2015), per un ammontare di finanziamenti pari a 1,3 miliardi (+5,5% rispetto al 2015). A questi dati si aggiungono quelli relativi a start-up innovative e incubatori certificati di impresa: le domande approvate crescono del 66%, attestandosi a 1.271, mentre i finanziamenti crescono del 57,2%, raggiungendo quota 273,9 milioni di euro.

A livello settoriale, l’industria presenta il numero più elevato di domande ammesse (49.798 operazioni, pari al 43,5% del totale). Seguono il commercio (44.011 operazioni, pari al 38,4% del totale) e i servizi (20.369 operazioni, pari al 17,8% del totale). Dal confronto con i dati relativi al 2015, l’incremento maggiore si registra per i servizi (+22,0%), seguiti da commercio (+12,7%), e industria (+7,0%).

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