Dal crowdfunding ai confidi, ecco come si finanzia la cooperazione

Come posso finanziare la mia idea di impresa cooperativa? Quali modelli, consolidati e nuovi, sono a disposizione? Che cosa dicono gli esperti e quali esperienze hanno fatto le altre realtà? Sono state queste le domande al centro dell’incontro «Come finanziare la mia impresa — cooperazione e modelli di finanziamento» che si è svolta il 17 aprile alla Casa Kolping di Bolzano. Una serata informativa a 360 gradi che si è inserita in un più vasto ciclo di iniziative organizzate dall’Ufficio provinciale della cooperazione in collaborazione con le quattro centrali cooperative altoatesine: Cooperdolomiti, Agci, Legacoopbund e Raiffeisenverband Südtirol. L’anno scorso si era partiti con una prima serie di incontri dedicati al tema della cooperazione — tra gli argomenti trattati c’erano la mobilità del futuro, il co-housing o il consumo consapevole — e ora con la serata di martedì è stato inaugurato il secondo ciclo. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di diffondere la conoscenza del mondo delle cooperative, di sensibilizzare su quanto possano incidere su un cambiamento della società e – non per ultimo — di mettere a disposizione delle singole cooperative degli strumenti utili per poter svolgere le proprie attività in modo ancora più efficace.


Tra i relatori della serata dedicata ai modelli di finanziamento c’erano alcuni dei più importanti stakeholder a livello territoriale, come la Cassa Raiffeisen, banca locale cooperativa, e Confidi, la cooperativa di garanzia di credito per le pmi locali. Durante l’incontro le due realtà hanno messo in evidenza il proprio radicamento sul territorio e l’importanza dei propri soci: «Al centro del nostro operato sono sempre i principi della collaborazione — ha sottolineato il direttore della Cassa Raiffeisen di Brunico, Anton Josef Kosta —. Quando uno è in ricerca di un finanziamento, vale appunto la pena di prendere in considerazione anche i valori di un potenziale erogatore di credito». Presenti all’incontro non solo attori locali ma anche un esperto di caratura nazionale, il business angel, docente e consulente Alberto Giusti di Torino, specializzato in nuovi modelli di finanziamento. «Il crowdfunding non è solo uno strumento per lanciare un progetto, invece può diventare un vero e proprio modello di business — ha spiegato l’autore del libro «Crowdfunding, dai sogni ai soldi. Come finanziare i tuoi progetti evitando le banche» (2016) —. Si tratta di una formula che non punta solo sulla solidarietà ma, per funzionare davvero, richiede un rapporto di reciprocità: sostengo un progetto solo a fronte di un ritorno (che può essere il benessere di tutti) che sia sicuro e dimostrabile. Tutto ciò richiede trasparenza, capacità progettuale e comunicativa». Infine c’è stata anche la testimonianza di Sigrid Regensberger della cooperativa «VergissMeinNicht» di Brunico, che ha portato all’evento la sua esperienza con il crowdfunding. Circa un anno fa ha deciso di lanciare una campagna sull’apposita piattaforma di Ivh.apa. «Il risultato — ha raccontato Regensberger — è stato più che positivo. Il nostro obiettivo era quello di raccogliere 9mil euro, alla fine siamo arrivati a quasi 15mila. Anche in termini di pubblicità e di marketing è stata un’esperienza molto utile perché la campagna ci ha dato molta visibilità anche fuori dai confini altoatesini».

I prossimi appuntamenti del ciclo

Il prossimo appuntamento dell’attuale ciclo di incontri dedicati al mondo della cooperazione è in programmo il prossimo 23 maggio con un convegno sulle cooperative di tipo B e le clausole sociali negli appalti pubblici. Poi il 20 settembre all’interno dell’Open Day al Centro Trevi di Bolzano si parlerà di cooperazione e cultura. Il tema al centro dell’ultimo incontro di quest’anno – in programma il prossimo 15 novembre — sarà la riforma a del terzo settore. Ulteriori informazioni sugli incontri si trovano sul sito dell’Ufficio provinciale della cooperazionee delle 4 centrali cooperative altoatesine: Cooperdolomiti, Agci, Legacoopbund e Raiffeisenverband Südtirol.

Johanna Roellecke

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