Settore manifatturiero: clima di positività e fiducia fra le imprese altoatesine

C’è fiducia e positività generale per la ripresa del settore manifatturiero altoatesino, anche se con importanti differenze tra le singole branche. Questo è ciò che emerge dal Barometro dell’economia estivo a cura dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Le valutazioni sulla redditività per le imprese manifatturiere locali sono generalmente positive: oltre il 20% delle imprese confida in un risultato d’esercizio “buono” nel 2021 e un ulteriore 60% si attende una redditività comunque “soddisfacente”. La ripresa è testimoniata altresì dal grado di utilizzo della capacità produttiva, ormai tornato sui livelli precrisi. Tuttavia, non tutte le branche del settore sembrano aver ancora imboccato il sentiero della ripresa, in particolare, permangono criticità nel comparto delle produzioni alimentari, dove due imprese su cinque prevedono un risultato d’esercizio insoddisfacente. Modeste appaiono anche le valutazioni nella branca della stampa, mentre si respira un maggiore ottimismo  nella produzione di materiali edili e nella lavorazione del legno, dove molte imprese confidano in una redditività “buona”. “Adesso è il momento di dare continuità alla ripresa, puntando sulla prevenzione del virus e sulla semplificazione e sburocratizzazione che supporti la ripartenza dell’economia manifatturiera. Per stampa ed editoria, settore in crisi da anni, è necessaria una riqualificazione digitale supportata da agevolazioni che stimolino anche la promozione commerciale delle imprese del comparto”, sottolinea il Presidente CNA-SHV Unione Artigiani, Claudio Corrarati.

I dati più recenti riguardo ai fatturati, relativi ai volumi di vendita nel mese di aprile, certificano un consistente incremento rispetto allo stesso mese del 2020, nell’ordine del +25%. A questa crescita contribuisce però anche l’aumento dei prezzi di vendita operato da molte imprese, anche per fronteggiare il consistente rincaro delle materie prime. Nella prima parte dell’anno, un contributo decisamente positivo al fatturato è arrivato dal commercio con l’estero: tra gennaio e marzo 2021 si è ulteriormente consolidata la ripresa delle esportazioni dall’Alto Adige, il cui valore complessivo ha superato la soglia di 1,4 miliardi di euro in un singolo trimestre. “Dopo un anno molto difficile, la manifattura altoatesina sta progressivamente ritornando alla normalità, anche grazie al buon andamento delle esportazioni. In questa fase è importante che il commercio estero non venga limitato da freni alla circolazione delle merci sull’asse del Brennero”, spiega il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner. Il generale miglioramento della situazione del settore manifatturiero si riflette poi sull’occupazione che a partire da marzo registra un numero di occupati dipendenti tornato al di sopra delle 34.000 unità, dato che a giugno segnava un +2,2% rispetto al valore registrato lo stesso mese dell’anno scorso. Addirittura, molte imprese iniziano a lamentare nuovamente problemi di carenza di manodopera e segnalano l’intenzione di incrementare le assunzioni. A tal proposito, Martin Haller, Presidente lvh.apa, spiega: “L’intera economia altoatesina è stata messa a dura prova dal Coronavirus e tanto più è piacevole che le cose stiano di nuovo migliorando nella maggior parte dei settori. Una grande sfida per il settore artigiano è l’acquisizione di lavoratori qualificati e la formazione dei giovani. Nuovi e importanti passi devono essere fatti in questa direzione.”

Il progressivo recupero della fiducia emerge anche dalle intenzioni di investimento, in particolare per quanto riguarda l’acquisto di nuovi macchinari. Anche in questo caso, però, sussistono notevoli differenze tra le singole branche. La ripresa dell’attività di investimento dovrebbe coinvolgere in particolare il comparto tessile e quello dei prodotti in metallo, mentre nelle branche più in difficoltà si assisterà ad una nuova contrazione.

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