Festival delle Resistenze, finale in piazza Matteotti con Andrea Purgatori

Gran finale in piazza Matteotti per il Festival delle Resistenze. Dopo le serate con Ascanio Celestini e Ghemon arriva sotto il tendone il giornalista Andrea Purgatori. Il programma del Festival inizia già in mattinata a mezzogiorno con le celebrazioni della resistenza. A concludere la mattinata, il Rancio della Liberazione, pranzo solidale organizzato da Anpi e Gruppo Alpini Piani, a sostegno del progetto Fuori di testa a favore dei bambini ricoverati all’ospedale di Bolzano. Ad accompagnare il pranzo la musica dell’appuntamento Gupwa!con più di 30 artisti dall’Italia e dal mondo: Teatro Pratikocon ilprogetto POLIS– Teatro dell’ospitalitàpresenterà a piazza Matteotti Cardew Ensemble(Bologna-Verona-Bolzano), Associazione Mask-Italia(Bologna), BlackAfriqueFluxus(Comitato Mantova Solidale), Algunder Gruppe für Neue Musik(Lagundo), Arcomai(Merano).

Terminerà alle 15 in piazza Matteotti anche il celebre Trofeo della Liberazione, per la prima volta a Bolzano: il palco di Resistenze ospiterà le premiazioni dell’evento sportivo dedicato a giovani ciclisti che gareggiano in ricordo di “Capitan Prua”, partigiano trentino appassionato di ciclismo.

Saranno le montagne invece al centro dell’appuntamento delle 18: Storie in rilievoripercorrerà il valore del nostro territorio, ieri e oggi. Parteciperanno all’incontro: il vicepresidente ANA, Aldo Battiston, il presidente Cai Claudio Sartori, la presidente della Federazione Cori Alto Adige Tamara Paternoster Mantovani e Dino Gagliardini, esperto di cori di montagna. L’appuntamento inizierà con l’esibizione del Coro Rosalpina, per poi continuare con la narrazione di storie di montagna tra rappresentanti dei Gruppi Alpini e gestori di rifugi d’alta quota. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la rivista Metropolis e a moderare l’incontro sarà il direttore Paolo Florio. Il sipario dell’ottava edizione del Festival delle Resistenze di Bolzano si chiude in serata con l’intervento del giornalista Andrea Purgatori, dal titolo Una storia lunga quarant’anni.

Giornalista professionista dal 1974, inviato del Corriere della Sera dal 1976, Purgatori è conosciuto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo sia italiano che internazionale. Ha raccontato tutti i delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina, realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni Ottanta, la Guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996). Ha ottenuto, tra gli altri, il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro Vaccarelli per la miglior sceneggiatura (per Il giudice ragazzino, 1994). Attualmente è presidente di Greenpeace Italia, scrive per l’Huffington Post e collabora con il World Service della BBC. Nella stagione televisiva 2017-2018 conduce su LA7 la nuova edizione di Atlantide. Sul palco di Resistenze ripercorrerà il caso Moro, accompagnando il pubblico – proprio a 40 anni esatti da quel 9 maggio 1978 – in un viaggio nella comprensione di un episodio che ha segnato l’identità dell’Italia.

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