Nuovo record per l'export altoatesino: oltre 5,7 miliardi di euro nel 2021

Nel 4° trimestre 2021 le esportazioni della provincia di Bolzano fanno registrare nuovi valori record tanto nel singolo trimestre, con 1,49 miliardi di euro, che a livello annuo, con 5,76 miliardi di euro (+16,4%). La diminuzione registrata nel 2020, dovuta allo scoppio della pandemia Covid-19, è stata superata in maniera brillante dalle imprese esportatrici altoatesine. Quasi triplicato l’export verso la Romania (+184,8% nel 2021) mentre, a livello di settori, gli apparecchi elettrici crescono del 61,0%. Nel 2021 sono i prodotti alimentari, bevande e tabacco (16,5%) ad incidere maggiormente nei flussi verso l’estero, seguono i Macchinari ed apparecchi n.c.a. (16,1%), i Mezzi di trasporto (13,8%), i Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (12,9%), ed i Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (11,5%).

Le destinazioni europee prevalenti nel 2021 sono Germania (31,8%), Austria (9,3%), Francia (5,0%), Svizzera (4,7%), Svezia (3,8%) e Spagna (2,8%). Al di fuori dell’Europa, Asia ed America assorbono rispettivamente una quota pari all’8,5% ed all’8,0% dell’export. Quasi due terzi delle merci destinate al continente americano sono diretti verso gli Stati Uniti che, con il 5,1% dell’export totale, rappresentano il terzo mercato di sbocco in assoluto per le merci altoatesine.

Le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea 27 post Brexit rappresentano il 70,7% del totale e risultano aumentate del 15,3% rispetto al 2020. Il valore della Germania, mercato più significativo per l’export altoatesino, sale del 7,1%; l’Austria, secondo mercato più importante, registra invece un aumento meno netto (+4,8%). Allargando l’analisi agli altri tra i dieci maggiori mercati di sbocco, l’aumento più consistente è quello della Romania (+184,8%), seguito da quelli di Francia (+35,1%), Belgio (+29,2%) e Paesi Bassi (+27,5%); l’unica lieve diminuzione è quella fatta registrare dalla Polonia (-0,6%). In termini assoluti, gli aumenti più consistenti sono di Germania (+121,2 milioni di euro), Romania (+88,5 milioni di euro), Francia (+75,0 milioni di euro) e Svezia (+32,1 milioni di euro), mentre l’unica leggerissima flessione è quella della Polonia (-0,6 milioni di euro).

Nei paesi extra UE l’aumento è del 19,1%. In dettaglio, nei Paesi non europei l’aumento è del 23,7%, con dati positivi verso tutti i continenti: gli aumenti sono del 36,2% per l’Oceania e diversi (+13,8 milioni di euro), del 28,2 verso l’America (+102,0 milioni di euro), del 21,5% per l’Asia (86,9 milioni di euro) e del 7,5% per l’Africa (+5,7 milioni di euro). In America l’aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti è pari al 22,2%, ovvero +52,9 milioni di euro. Salgono in misura minore le esportazioni verso i Paesi europei non UE 27 post Brexit (+11,7% e +63,4 milioni di euro), nell’ambito dei quali si registra un aumento maggiore verso il Regno Unito (+14,4% e +16,8 milioni di euro) e verso la Svizzera (+8,5% e +21,4 milioni di euro), mentre rimane praticamente invariato l’export verso la Russia (+0,4% e +0,2 milioni di euro).

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