Evasione doganale, 202 milioni recuperati fra Trento e Bolzano

Un’evasione fiscale dal totale imponente, 202 milioni di euro solo per il 2015. Questo il frutto dei controlli su “Iva intracomunitaria ed Accise”, effettuati con l’impiego di appositi servizi di intelligence e antifrode. I settori dove si evade di più? Nel commercio di prodotti via Internet, di prodotti informatici, di automobili. A rivendicare il frutto del lavoro della Direzione Interprovinciale delle Dogane di Trento e Bolzano e la Flp, Federazione dei Lavoratori Pubblici. I 193 funzionari dalla Dogana regionale, infatti, sono riusciti con i loro controlli a tappeto a far emergere più di 200 milioni di euro di Iva evasa o di altri dazi non pagati. Un fenomeno da sempre molto ampio nelle zone di confine.

C’è poi l’incasso delle accise ordinarie (che restano al 90% nelle casse della Provincia di Trento e di Bolzano), pari a 368 milioni di euro, frutto di oltre 10mila controlli e un milioni di dichiarazioni doganali. In particolare sono stati incassati 227 milioni  a Trento (circa 154 milioni provenienti dalla tassazione sulle benzine e sul gasolio, circa 34 milioni dal gas naturale per combustione, circa 27 milioni dall’energia elettrica, circa 8,5 milioni dagli alcolici e così via) e 141 a Bolzano (circa 88 milioni dalla tassazione sulla birra, circa 29 milioni dall’energia elettrica, circa 15 milioni dal gas naturale per combustione, circa 5,5 milioni dagli alcolici e così via).

A fronte di questo andamento dal risultato positivo la FLP però segnala anche un’iniziativa da parte della Provincia Autonoma di Bolzano (P.A.B.), definita  come “negativa ed alquanto inopportuna”.  Si tratta del ricorso alla Consulta (Corte Costituzionale) contro un recente provvedimento dell’anzidetta Direzione Interprovinciale delle Dogane di Bolzano e Trento che, per sopperire alla grave carenza di personale dell’Ufficio delle Dogane di Bolzano, ha disposto il “distacco” (non il trasferimento), quindi un provvedimento temporaneo, di due funzionari dall’Ufficio delle Dogane di Trento a quello di Bolzano per “dare una mano” ed alleviare la sofferenza di quell’Ufficio. La motivazione sarebbe, dice la Flp, la mancanza, per i due funzionari interessati, dell’attestato di bilinguismo. Il sindacato chiede: «che senso ha arroccarsi rifiutando e rigettando in modo incomprensibile la disponibilità e l’aiuto fornito da due funzionari “Italiani” del vicino Ufficio di Trento in nome del “bilinguismo».

 

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