Nuove molecole per riprogrammare le cellule tumorali: lo studio Eurac

Eurac Research, in collaborazione con un team internazionale, dimostra l’efficacia di un principio attivo contro il leiomiosarcoma – il tumore dei tessuti muscolari lisci – ed identifica una serie di geni che permettono una prognosi migliore. Il leiomiosarcoma è un tumore raro, maligno e molto aggressivo che ha origine nel tessuto muscolare liscio e si diffonde molto rapidamente attraverso i vasi sanguigni. Solitamente, questo tipo di tumore non risponde a dovere alla radioterapia ed alla chemioterapia, quindi il tessuto colpito viene rimosso chirurgicamente. Se però il tumore non viene individuato precocemente, tende a ripresentarsi anche dopo la rimozione chirurgica. A questo proposito un gruppo di ricerca internazionale ha pubblicato uno studio con risultati promettenti sulla rinomata rivista Nucleic Acids Research.

Questo studio consiste nel testare una serie di composti chimici che agiscono sulle modifiche non permanenti del DNA, cambiando l’espressione dei geni ma non la sequenza. Tra questi composti, c’è una piccola molecola chiamata NKL54 che ha dimostrato di essere particolarmente efficace nell’inibire la crescita cellulare nel leiomiosarcoma; essa infatti, grazie alla sua azione sull’epigenoma, riprogramma le cellule in modo che i geni disattivati nel tumore riprendano a funzionare.
Il responsabile dello studio dell’Università di Udine Claudio Brancolini interviene: “Esplorando gli effetti epigenetici di NKL54, abbiamo ottenuto importanti informazioni che possono consentire di sviluppare delle molecole con attività anti-tumorale ancora più potente. Siamo sempre più vicini a nuove applicazioni nella clinica. Grazie al progetto europeo Interreg, abbiamo potuto svolgere questo studio riunendo diverse competenze da diversi luoghi e paesi”.

Infatti, il team di ricerca che ha condotto lo studio coinvolge molte realtà differenti, sparse in tutta Europa, tra cui l’Università di Udine, il centro di ricerca Eurac Research di Bolzano, l’Università di Darmstadt, La Sapienza di Roma, l’Università di Padova, l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed European Centre for Living Technology (ECLT) di Venezia. Finanziato dal progetto “EPIC” nell’ambito del programma europeo Interreg Italia-Austria e del programma di ricerca italiano PRIN, questa ricerca fornisce la base per studi di follow-up su terapie farmacologiche efficaci per questo tipo aggressivo di cancro.

Vittoria Battaiola

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