Edilizia, cinque settimane di stop da recuperare: «Necessario avere certezze»

L’appello del Collegio Costruttori è forte e chiaro: sburocratizzare le procedure o rinviare l’applicazione delle nuove norme nazionali. Solo così sarà possibile una lenta ripresa. Il Collegio è ora al lavoro per occuparsi dello stato del settore dopo il lockdown e capire quali conseguenze ci saranno e cosa bisogna fare per evitare un crollo nel 2021. “Le cinque settimane di stop devono essere recuperate assieme al lavoro nel frattempo accumulato. Siamo fiduciosi che nonostante le difficoltà la situazione sarà gestibile. Il 2021 ci preoccupa anche in vista dell’entrata in vigore della nuova legge provinciale “Natura e paesaggio”, in merito alla quale restano da chiarire alcune domande. Serve certezza del diritto, in caso contrario si avrebbe un impatto negativo sull’edilizia”. Così il Presidente del Collegio dei Costruttori Michael Auer, sintetizzando le preoccupazioni degli imprenditori.

Dalla politica sono arrivati i primi segnali positivi. “I programmi di investimento pluriennali nell’edilizia, nell’ingegneria civile e nelle infrastrutture sono molto ambiziosi e coraggiosi e avranno sicuramente un effetto positivo sul nostro settore. Ulteriori misure come la preparazione dei bandi di gara per il prossimo anno o l’introduzione dell’Ecobonus del 110% rappresentano spinte importanti per lo sviluppo dell’edilizia. Consideriamo queste misure come riconoscimenti dell’importanza che riveste il nostro settore”, spiega il Presidente Auer.

La nuova legge “Natura e paesaggio”

Affinché queste misure possano avere effetto, è necessaria un’entrata in vigore della nuova legge “Natura e paesaggio” per il 1° luglio senza incertezze. “Vediamo la riforma urbanistica, alla quale abbiamo contribuito in modo costruttivo, in modo sostanzialmente positivo, perché contiene delle semplificazioni, riguardo per esempio l’avvio dei lavori edili. Tuttavia, mancano ancora delle norme di attuazione, alla stesura delle quali siamo disponibili a contribuire. Ci sono inoltre incertezze riguardo ai termini delle procedure amministrative (modifiche ai piani urbanistici comunali, piani di attuazione, ecc.) dovute all’emergenza coronavirus e all’imminente elezione dei consigli comunali. In mancanza di questi chiarimenti sui procedimenti amministrativi, manca la base per futuri lavori. È necessaria inoltre ulteriore formazione sui processi amministrativi digitali e sui nuovi front office per le pratiche edilizie,” spiega Auer. “Ciò di cui abbiamo bisogno ora è certezza del diritto. Non possiamo permetterci altri rallentamenti. Dobbiamo uscire da questa situazione con i minori danni possibili”, l’appello di  Auer.

In concreto, riguardo alla legge urbanistica, il Collegio propone che vengano adottate tutte le norme di attuazione mancanti entro il 1° luglio, e che vengano chiarite le questioni riguardo ai termini, ai front office per le pratiche edilizie, ai profili di responsabilità, in modo tale che con l’entrata in vigore della legge ci sia certezza di diritto. Per la frase di transizione dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020, dovrebbe anche essere data la possibilità di presentare domande in base alla “vecchia” o “nuova” legge e apportare eventuali modifiche. Se ciò non fosse possibile, l’entrata in vigore della legge dovrebbe essere posticipata, ma questa dovrebbe essere considerata come la possibilità più remota.

Ti potrebbe interessare