Edilizia, per la Cna necessario puntare sulle rigenerazioni urbane

“È ora di far uscire dai box il progetto Casa Italia, un piano straordinario per l’edilizia che potrebbe portare molte occasioni di lavoro anche alle aziende edili dell’Alto Adige”. Lo afferma Emilio Corea, presidente di CNA-SHV Costruzioni.

“Nel 2017 – prosegue Corea – permangono forti preoccupazioni per una vera e concreta ripresa del settore edile, anche se in Alto Adige ci sono timidi segnali positivi soprattutto nell’edilizia artigianale grazie alle ristrutturazioni e alle agevolazioni provinciali in questo campo. Per far cessare l’ecatombe di imprese ed occupati che ha caratterizzato il mercato degli ultimi anni, è necessario attivare al più presto interventi massicci di riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio abitativo. Si tratta di una scelta obbligata per una seria politica di rigenerazione urbana che intenda rilanciare il settore e l’intera economia della nostra Provincia e del Paese”.

CNA-SHV Costruzioni chiede al Governo Gentiloni di proseguire l’impegno sul progetto Casa Italia: “Recuperare le imprese e i lavoratori usciti dal mercato non è facile né scontato – spiega Corea – ma non si può perdere altro tempo. Il Governo deve cominciare presto e bene a intervenire su questo settore cruciale per la ripresa. La semplificazione burocratica, la trasformazione in credito del bonus per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica, l’allentamento della stretta creditizia, l’alleggerimento fiscale sono i primi ingredienti di una incisiva politica per il rilancio del settore da mettere rapidamente in campo. Ma è indispensabile un piano pluriennale straordinario che permetta la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio e una rigenerazione urbana profonda di tutti i centri, piccoli, medi e grandi. Bolzano sta portando avanti un progetto di rigenerazione urbana attraverso la riqualificazione dell’Areale ferroviario, che dovrà avere ricadute concrete sulle PMI locali. Insomma, è ora di far uscire dai box il progetto Casa Italia, che racchiude tutto questo nella sua missione. Sarebbe il necessario segnale che le imprese edili attendono da anni”.

Oltre a provvedimenti di emergenza, legati alla ricostruzione delle aree dell’Italia centrale colpite recentemente dal sisma, CNA Costruzioni chiede un piano ventennale, che il Cresme stima in 300 miliardi di investimenti, spostando l’attenzione dalla ricostruzione alla prevenzione sia sul rischio sismico sia sul dissesto idrogeologico, con la messa in sicurezza di edifici pubblici strategici (scuole, ospedali, impianti sportivi). “Obiettivo che è necessario perseguire anche in Alto Adige”, conclude Corea.

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