Allungare la durata della batteria. La startup Witty e i pesci nell'acquario

Trovare una soluzione per preservare la batteria dei dispositivi e aumentare così la vita dei device: con questo obiettivo Andrea Tognoli ha fondato Witty, startup incubata al NOI Techpark di Bolzano. Abbiamo chiesto a Tognoli, giovane ingegnere romano, come è nata l’idea di lanciarsi nel nuovo mercato del battery saving.

La startup che ha fondato è il frutto di un’intuizione nata per caso di fronte agli acquari di suo padre. Cosa c’entrano i pesci con le batterie? “Avere dei pesci significa, tramite delle lampade speciali, fornire loro un ambiente con luce diurna e notturna. Per effettuare automaticamente lo spegnimento e l’accensione delle lampade utilizzavamo un timer meccanico in grado di far spegnere e accendere le luci in base all’orario impostato” – spiega Tognoli e continua: “A quel tempo avevo comprato l’Iphone 6 e lessi che era consigliato staccare il dispositivo dalla carica non appena arrivato al 100%. In quegli anni non c’erano molte informazioni e studi riguardo al preservamento delle batterie, era un problema percepito, ma non si pensava a una soluzione. Qui l’illuminazione: iniziai a usare il timer dell’acquario per caricare il mio smartphone durante la notte e dopo due ore il telefono veniva automaticamente scollegato dalla rete elettrica, come se di notte mi svegliassi per staccare il cavo dalla presa. Notai che dopo diverso tempo il mio telefono aveva un’autonomia giornaliera nettamente superiore rispetto ai dispositivi di amici e parenti, i quali venivano lasciati in carica per tutta la notte”. Da quel momento Andrea Tognoli si rese conto che aveva un potenziale prodotto che poteva avviare un business e quindi cominciò a studiare meticolosamente la chimica delle batterie grazie a vari paper scientifici pubblicati da università di tutto il mondo nelle biblioteche online.

Nel frattempo frequentava l’università “La Sapienza” di Roma ed ebbe la fortuna di incontrare prima Luca Martini e poi Lorenzo Craia, futuri soci, con i quali compose un team vincente sviluppando la tecnologia e provando alcuni prototipi, grazie anche alla possibilità di utilizzare gratuitamente i laboratori dell’università. Dopo numerosi test un prototipo era pronto: un dispositivo che si inserisce tra il caricabatterie e il cavo di ricarica dell’oggetto che si sta alimentando; monitora la corrente che viene assorbita e interrompe il flusso di corrente quando la batteria arriva al 100%, andando a preservare così la chimica all’interno della batteria ed evitando l’usura durante la notte, aumentando la vita della batteria da 1 anno e 9 mesi (media della durata di una batteria), a quasi 4 anni.
“Nel febbraio 2020 riuscimmo così a lanciare il nostro progetto su una piattaforma di reward crowdfunding chiamata Kickstarter, in cui è possibile vendere un prodotto in preordine, validare l’idea sul mercato mondiale e raccogliere il capitale necessario per poter avviare la propria startup” – racconta Tognoli. “Da qui in poi è stata un’ascesa continua. In aprile abbiamo aperto la società Witty Srl e in seguito lanciato il prodotto sul mercato, depositato un brevetto internazionale, raggiunto accordi di distribuzione in Giappone, Germania, Austria, Francia e Svizzera e oggi vantiamo più di 19.000 clienti”.

L’amore per la dinamicità che contraddistingue questo lavoro ha spinto il team a credere con tutte le sue forze in Witty e nel suo potenziale, attirando così l’attenzione anche da parte di investitori istituzionali. Witty ora guarda avanti e ha già iniziato lo sviluppo di software per la gestione del processo di ricarica di mezzi di trasporto elettrici. “Il nostro focus attualmente è sul mercato della micromobilità elettrica – spiega Tognoli – L’obiettivo è sempre lo stesso, ma stiamo lavorando a un dispositivo hardware abbinato a un’applicazione che permetterà il dialogo tra il dispositivo attaccato al caricabatterie e la ricarica. Una tecnologia in parte già presente in alcuni dispostivi Apple, ma quello vogliamo fare noi è un merge tra la soluzione esistente e la nostra. Il miglioramento sta nel servizio per il cliente: mentre la tecnologia già esistente si basa sulla predizione dei comportamenti di utilizzo dell’utente attraverso machine learning, quello che vogliamo offrire noi sono dati oggettivi e precisi in modo da garantire una ricarica sicura e curata”. Questa applicazione dunque, vorrà essere un assistente nel viaggio in toto e non solamente nella fase di ricarica. Il cliente potrà decidere a che ora il suo monopattino elettrico, ad esempio, dovrà essere carico e di quanta autonomia dovrà essere disposto per poter arrivare a destinazione nel suo viaggio programmato.

Witty non è solo un’innovazione tecnologica, ma anche un prodotto ecofriendly. Andando ad aumentare il ciclo di vita della batteria, oggi cuore pulsante di ogni dispositivo o veicolo elettrico, si aumenta di conseguenza la vita di ogni prodotto. Come mostra Statista, oggi oltre il 54% dei consumatori cambia lo smartphone quando la batteria non è più performante, ciò conferma che proteggere la batteria renderà i dispositivi ancora più accessibili al mercato secondario. Ma non solo, l’efficienza energetica è fondamentale per riuscire a coniugare crescita economica e sviluppo sostenibile e aumentando di un solo anno la vita di uno smartphone è possibile ridurre la sua Carbon Footprint di circa il 29%. Dunque, non si tratta solo di meno emissioni di CO2, ma anche di riduzione e smaltimento rifiuti e meno spreco di acqua per l’estrazione del litio.

Chiara Caobelli

 

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