Dornbirn (Austria): dove le panchine sono per tutti. Intervista al sindaco Markus Fäßler

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Dorbirn (Austria) .“Un intervento precipitoso e maldestro”. Così ha bollato il neo sindaco di Dornbirn (Austria) Markus Fäßler le barriere applicate sulle panchine della stazione della sua città per impedire alle persone di sdraiarsi. La sua elezione nel marzo scorso ha fatto scalpore: Fäßler è infatti il primo sindaco dell’ SPÖ (Sozialdemokratische Partei Österreichs) a governare Dornbirn dal 1945. Ma a far parlare del nuovo sindaco della cittadina del Voralberg è stato anche altro. La sua opinione sulle barriere anti bivacco non si è infatti limitata alle parole: armato di trapano, nel maggio scorso Fäßler ha rimosso personalmente i cunei di legno che avrebbero dovuto impedire ai senzatetto di sdraiarsi.
Un intervento clamoroso quello del sindaco austriaco e opposto a quanto accaduto a Bolzano, dove invece nel marzo scorso l’amministrazione di centro sinistra ha approvato un regolamento che stabilisce il divieto di sdraiarsi sulle panchine  (Art 3 comma 7, Regolamento di Polizia urbana, 18.03.2025).
Tornando a Dornbirn, le barriere erano state applicate nel novembre 2024 dalla precedente amministrazione (a guida ÖVP – Partito Popolare Austriaco) in risposta alle proteste della cittadinanza e dei passeggeri dell’autostazione e della stazione ferroviaria, secondo cui le panchine sarebbero state terribilmente insudiciate e continuamente occupate, come spiegato in un comunicato del dicembre scorso. Nella stessa nota si precisava poi che “A livello internazionale è prassi comune, nelle stazioni ferroviarie più grandi, dotare alcuni posti d’attesa di braccioli. In questo senso, Dornbirn non rappresenta un’eccezione”. Di tutt’altra opinione è invece, come detto, il nuovo sindaco Fäßler , come ha dimostrato chiaramente con il suo gesto. Gli abbiamo chiesto come pensa però di risolvere le questioni di convivenza sorte in uno spazio pubblico ad alta frequentazione nella sua città, che, per la cronaca, conta circa 50mila abitanti.

La sua rimozione delle barriere dalle panchine della stazione ha suscitato non poca attenzione: cosa l’ha spinta a questo gesto simbolico?

A Dornbirn vogliamo mettere in primo piano ciò che ci unisce e non ciò che divide. Una buona convivenza nella nostra città può funzionare solo se lavoriamo insieme per trovare soluzioni comuni. Per quanto riguarda in concreto la stazione, ho istituito un gruppo di lavoro che riunisce attorno a un tavolo tutti i gruppi coinvolti.

In quale contesto erano state originariamente installate le barriere? Quali situazioni avevano spinto la precedente amministrazione comunale a questa misura?

Le panchine dovevano servire principalmente come posti a sedere per i passeggeri, e non come superfici per sdraiarsi. La soluzione con i cunei in legno è stata un intervento precipitoso e, purtroppo, realizzato in maniera maldestra. Così sono diventati un simbolo di esclusione – un simbolo che io ho voluto rimuovere.

Ammesso che ci sia effettivamente un problema di utilizzo o convivenza nell’area della stazione – quali soluzioni intende adottare per affrontarlo?

Per far sì che le persone si sentano a proprio agio in un luogo così frequentato, servono sicurezza, pulizia e comprensione reciproca. Vogliamo coinvolgere anche i diversi gruppi che si incontrano alla stazione: anche loro devono dare il proprio contributo alla comprensione e alla convivenza. Attualmente si stanno discutendo e preparando con gli interessati alcune misure concrete. Oltre alla presenza delle forze di sicurezza e al supporto sociale, vogliamo offrire più punti di contatto a cui i passeggeri possano rivolgersi.

Secondo lei ci sono difficoltà a Dornbirn nell’utilizzo dello spazio pubblico? Se sì, quali ne sono le cause?

C’è una storia esemplare a mio avviso: chi va in bicicletta ha due nemici, i pedoni e gli automobilisti. Per chi guida l’auto i nemici sono i pedoni e i ciclisti; chi va a piedi non sopporta ciclisti e automobilisti. Insomma, nello spazio pubblico si incontrano prospettive e bisogni molto diversi: persone giovani, famiglie, anziani – tutti devono trovare spazio nella nostra società e devono poter utilizzare lo spazio pubblico. Naturalmente gli interessi e le necessità di utilizzo a volte sono contrastanti. È importante, quindi, creare spazi differenziati, stabilire regole chiare e farle rispettare. Anche qui la nostra strada è quella del dialogo e della collaborazione.

Altre città austriache, come la capitale Vienna, sembrano avere un approccio particolarmente aperto e flessibile nella gestione dello spazio pubblico. Lei è il primo sindaco SPÖ di Dornbirn dal 1945: come vede lo spazio pubblico – in generale e in riferimento alla sua città?

Dornbirn è una città attraente e con un’alta qualità di vita, e così deve restare anche per quanto riguarda lo spazio pubblico. Stiamo realizzando iniziative importanti soprattutto nella progettazione del centro città, per aumentare la qualità della permanenza negli spazi pubblici. E’ parte di questo progetto anche la creazione di zone fresche, perché una città vivibile nel futuro dev’essere anche una città capace di rispondere ai cambiamenti climatici. Il verde, l’arredo urbano e la riduzione del traffico sono le leve principali con cui possiamo rendere sostenibile lo spazio pubblico. In quest’ottica abbiamo già riqualificato la Marktstraße, e nelle prossime settimane sarà rinnovata anche la Moosmahdstraße.

Caterina Longo

Immagine in apertura: il sindaco di Dornbirn Markus Fäßler mentre rimuove personalmente le barriere dalle panchine dell’area della stazione ferroviaria e dell’autostazione. Foto courtesy Gemeinde Dorbirn

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