Domenica 14 festa della mamma (e dei fiorai)

Domenica 14 maggio si celebra nuovamente la tradizionale “Festa della mamma”. Si tratta dell’occasione giusta per ringraziare tutte le mamme e di una giornata molto significativa per i fiorai altoatesini, pronti a mostrare tutta la propria creatività. «I fiori continuano ad essere il modo più amato per dire grazie alla propria mamma» spiega la presidente f.f. dei Fioristi lvh.apa Rosmarie Kircher.

Ringraziamento, amore, riconoscenza: sono svariate e meravigliose le maniere in cui, grazie ai fiori, si possono esprimere i propri sentimenti. Una missione possibile solo grazie al supporto dei fioristi. Anche questa domenica, in occasione della “Festa della mamma”, toccherà a loro utilizzare la propria creatività e la propria competenza artigiana per rendere speciale e personalizzato ogni regalo. «Il mazzo di fiori è ancora il regalo classico per la festa della mamma e viene apprezzato sia da parte dei bambini piccoli che da parte di quelli cresciuti» afferma la fiorista Rosmarie Kircher.

I colori e le forme dei fiori dipendono dal gusto dei singoli: alcuni prediligono un tradizionale mazzo di rose, altri optano per un determinato fiore singolo. «A prescindere che si tratti di preferenze individuali o di creazioni floreali classiche, tutti i desideri vengono esauditi con grande passione e competenza tecnica, in modo tale che i regali trasmettano gioia» ha aggiunto la Kircher. In Alto Adige esistono complessivamente oltre 100 fioristi, che in questi giorni sono al lavoro a pieno regime per garantire svariati prodotti di qualità grazie alla loro formazione, alla loro creatività ed alla loro esperienza.

La “Festa della mamma” viene celebrata ormai da oltre 100 anni. Era infatti l’8 maggio 1914 quando il Congresso statunitense rese ufficialmente tale la seconda domenica di maggio: un risultato che si deve principalmente all’impegno della femminista di Philadelphia Anna Jarvis. In Italia la “Festa della mamma” è stata introdotta nel 1957 in un paese nelle vicinanze di Assisi su iniziativa di don Otello Migliosi.

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